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Attualità Ospedale / Via Renato Paolini

Il sindacato Confsal chiede un incontro urgente al Comune per i parcheggi a pagamento in zona ospedale

La richiesta al sindaco di Pescara, Carlo Masci, proviene dal vice segretario regionale della sigla sindacale, Gabriele Pasqualone

È indirizzata al sindaco di Pescara, Carlo Masci, la richiesta di un incontro urgente per la questione dei nuovi parcheggi a pagamento decisi in via Paolini nella zona dell'ospedale e della Asl. 
A fare la richiesta è il sindacato Confsal tramite il suo vice segretario regionale, Gabriele Pasqualone.

La sosta sarà a pagamento a partire da venerdì 1 aprile.

«Indipendentemente dalla opportunità di istituire vie e intere zone a pagamento in un periodo di crisi iniziata con la pandemia covid due anni e oltre fa, poi proseguita con gli aumenti di gas, luce e benzina e, ora, con l’invasione dell’Ucraina con l’aumento dei costi di tante materie prime oltre che di benzina e gasolio, che avrebbero dovuto fare riflettere bene e a lungo prima di attuarle», scrive Pasqualone, «le segnaliamo che è per noi inconcepibile, inopportuno, sbagliato, scandaloso che si sia potuto ipotizzare di mettere a pagamento la sosta in zone, come via Paolini e limitrofe, dove si recano giornalmente malati bisognosi di cure, cittadini che devono effettuare cure ed esami sanitari e pratiche negli uffici amministrativi, senza contare tutta una serie di lavoratori che non essendo dipendenti Asl, ma delle aziende che lavorano in appalto esternalizzate, non possono usufruire degli scarsi e già limitati posti auto riservati agli assunti. A questo si deve aggiungere e farle notare, qualora non ne fosse a conoscenza, che oltre a tutti questi utenti bisogna aggiungere i dipendenti e utenti della casa di cura privata di fronte all’ex pronto soccorso che, pochi parcheggi interni, anche loro sono coinvolti nel problema. Non sta certo a noi controllare se il numero di spazi di sosta con strisce blu, e quindi a pagamento, siano stati istituiti tenendo conto e rispettando il rapporto che esiste tra i posti a pagamento e altri posti gratuiti (strisce bianche) che devono essere nelle immediate vicinanze».

Poi Pasqualone segnala che «in molte altre città d’Italia si è scelto non fare tutta una via a pagamento, ma di intervallare zona e zona. Su via Paolini questo non è accaduto. Poi ritornando sul numero dei posti gratuiti in percentuale a quelli a pagamento, qualche perplessità noi l’abbiamo e inoltre qualcuno ha già sollevato il problema ma senza ancora avere risposte dall’amministrazione. Quello che è certo è che è un modo scellerato di fare cassa, di fare business sulle persone deboli, malate e in precarie condizioni di salute o che sono costrette, per la mai rimossa burocrazia, a fare file negli uffici per domande e permessi. La chiusura di numerose attività territoriali della stessa Asl ha da tempo portato al concentramento di molte attività nella zona e quindi una amministrazione che vuole essere di aiuto ai suoi cittadini amministrati dovrebbe tenere conto di questo. Sono tutte considerazioni che avremmo voluto rivolgerle di persona, ma nell’incontro programmato la nostra sigla sindacale non è stata convocata e, quindi, ora le chiediamo un urgente incontro da tenere prima dell’entrata in vigore del provvedimento. Ci auguriamo che si possa arrivare ad una revoca che eviti questo ulteriore esborso a cittadini già tartassati da una crisi che non accenna a placarsi. Per questo le anticipiamo che siamo intenzionati ad andare fino in fondo al problema arrivando, se non si avranno risposte positive, a manifestare sotto la prefettura e chiedere l’intervento del Capo dello Stato».

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