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Oltre 2500 partecipanti al Non Profit Day

Il terzo settore risponde al Non profit day con entusiasmo. L’evento on line permetterà di porre le basi per il nuovo modo di pensare il non profit e al suo ruolo nel mondo post Covid-19. Un programma fitto che inizierà con il professor Valerio Melandri

La pandemia ha creato un senso d’incertezza condiviso in tutto il mondo. In particolare, il terzo settore ha bisogno di capire quale sarà il suo ruolo nell’era post Covid-19 e quali, fra le lezioni apprese, saranno utili a trovare la nuova rotta. Le numerose adesioni al Nonprofit Day del 2 marzo 2021 sono il segnale della volontà di ripartire da parte di un settore che vuole essere protagonista. Un numero di partecipanti elevato e destinato a crescere, infatti le iscrizioni sono ancora aperte.

Un programma fitto che inizierà alle ore 14 con il professor Valerio Melandri, fondatore del Festival del Fundraising e direttore del Master in Fundraising, e con Stefano Malfatti, direttore dell’Associazione Festival del Fundraising, che introdurranno i due relatori dell’evento e presenteranno in anteprima la XIV edizione del Festival del Fundraising. Si entrerà nel vivo della “sfida” alle ore 15 con la relazione di Dan Pallotta “Perché l’idea che avete del nonprofit è completamente sbagliata!” alla quale seguirà, alle ore 16, la controrelazione di Stefano Zamagni “Perché l’idea che ha Dan Pallotta del nonprofit è pericolosa”.

Alle ore 17 avrà inizio il Question time guidato da professionisti del nonprofit e al quale sarà possibile partecipare scrivendo le proprie domande in chat. Con il professor Valerio Melandri abbiamo cercato di capire quale sono state le motivazioni che hanno portato a questo boom di iscrizioni. In particolare gli abbiamo posto alcune domande, oltre che su questo eccezionale risultato, sull’importanza della partecipazione e sul valore di questo dibattito nella cultura del nonprofit moderno. Si aspettava questo flusso di partecipazione a pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni?

«Si, mi aspettavo questa partecipazione. Il confronto tra Dan Pallotta, una figura importante nel mondo nonprofit, famoso per il suo Ted con più di 8 milioni di visualizzazione su youtube, e Stefano Zamagni, l’inventore delle Onlus, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, è il confronto tra due modi di vedere il Terzo Settore. Da una parte quello americano di Pallotta, business-oriented, dall’altra quello di Zamagni con una visione che si rifà all’umanesimo rinascimentale italiano. Sarà l’opportunità che porrà le basi per un nuovo modo di pensare il nonprofit».

In seguito abbiamo cercato di capire come il Non profit day possa cambiare il modo di incasellare le possibilità organizzative degli Enti di terzo settore. Secondo la sua esperienza, questo dibattito cambierà l’idea di nonprofit che abbiamo in Italia?

«Cambierà il pensiero dei consigli d’amministrazione, perché sia i fundraiser che gli altri operatori del terzo settore sono già consapevoli che è necessario investire uno per poter erogare quattro. Senza investire nell’organizzazione si potrà solo dare uno alla comunità. Ed è importante adeguare i premi alla bravura dei professionisti, adesso siamo di fronte ad un appiattimento degli stipendi nel nostro settore. Questo non fa altro che far andare via le eccellenze, perché non possiamo ritenere che tutti abbiano la “vocazione” per il sociale. La differenza fondamentale tra nonprofit e profit è l’agilità di capitalizzazione e d’investimento, due cose che nel terzo settore sono ritenute non etiche, ma che in realtà permetterebbero alle organizzazioni di poter aumentare il loro contributo».

Infine, con un così alto numero di iscritti, si potrà intervenire nella live-chat? Quale sarà il ruolo dei partecipanti?

«Dopo la relazione di Dan Pallotta, ci sarà la controrelazione di Stefano Zamagni a cui seguirà il Question Time, un vero e proprio dibattito guidato da 4 professionisti nel nonprofit: Giancarla Pancione, direttore marketing e fundraising di Save the Children; Niccolò Contucci, direttore generale di Airc; Alessandro Betti, Direttore Raccolta Fondi Fondazione Telethon; Elisabetta Soglio, giornalista e responsabile dell’inserto Buone Notizie del Corriere della Sera. Inoltre, saranno gli stessi big del nonprofit a dare voce alle domande che arriveranno in chat».

Il Nonprofitday del 2 marzo, cercherà di trovare una rotta nel mare in tempesta creato dal Covid-19 e farà da apripista per il XIV Festival del Fundraising, un’altra occasione per approfondire quale sarà il ruolo del non profit nel nuovo mondo. Una così alta partecipazione non fa altro che assicurare un ruolo proattivo delle organizzazioni che sono pronte a mettersi in gioco.

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