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Sarà Pescara il nome del nuovo Comune che nascerà dalla fusione con Montesilvano e Spoltore

Il consiglio regionale dell'Abruzzo ha approvato, con il voto favorevole della maggioranza e di Sara Marcozzi, la legge che riforma il processo di fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore

È stata approvata dal consiglio regionale dell'Abruzzo la legge che riforma il processo di fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore.
A votare favorevolmente sono stati il centrodestra e la consigliera Sara Marcozzi.

Il progetto di legge originario era stato presentato dal presidente del consiglio, Lorenzo Sospiri, e sottoscritto dai consiglieri di maggioranza, D'Addazio (Fratelli d'Italia) e D'Incecco (Lega).

Dopo un serrato confronto in prima commissione e una ulteriore revisione in aula, il rinnovato articolato ha accolto emendamenti del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle. Le forze di opposizione hanno espresso voto contrario al provvedimento. 
«La nuova Pescara si chiamerà solo Pescara, com’è giusto che fosse e come avevo auspicato sin da subito», ad annunciarlo è il sindaco Carlo Masci che prosegue, «la legge approvata oggi dal consiglio regionale ha deciso secondo logica e secondo la storia di conservare il nome della città dannunziana per la realtà urbana da 200mila abitanti che sta vedendo la luce grazie alla fusione con Montesilvano e Spoltore voluta da un referendum nel 2014 e da una legge regionale. Ringrazio il presidente Marco Marsilio, il presidente Lorenzo Sospiri e i consiglieri regionali per la decisione che contribuisce a scrivere una pagina importante della storia del nostro territorio, secondo lo spirito che animò la nascita del capoluogo nel 1927, già vaticinato da Vittorio Emanuele II al momento dell’unità d’Italia e realizzato per intercessione di Gabriele d’Annunzio e Giacomo Acerbo. La visione della città che verrà ha trovato la sua concretezza al tempo del governo regionale dei presidenti Gianni Chiodi e Nazario Pagano, quando io ho rivestito il ruolo di assessore al Bilancio e agli Enti Locali. La Pescara del XXI secolo è dunque destinata a diventare più grande, più importante e più attrattiva».

«Da oggi abbiamo una nuova legge che ci condurrà alla fusione di Pescara, Spoltore e Montesilvano con la costituzione di una nuova città, che si chiamerà Pescara, di 200mila abitanti, che rappresenta un sogno realizzato, quello di un grande centro competitivo nel centro Italia affacciato sull’Adriatico», commenta Sospiri, «abbiamo raggiunto il risultato grazie alla buona volontà di tre sindaci e per rispettare tutti i passaggi abbiamo fissato insieme penalità, step di verifica, scadenze, e disponiamo dei finanziamenti necessari grazie alle attività pregresse dei nostri parlamentari come gli onorevoli D’Alfonso, Pagano e il senatore Bagnai. Finalmente tutti hanno compreso che si va verso la realizzazione del sogno e che era preferibile viverlo da protagonisti piuttosto che subire il commissariamento della Regione”. Sono le parole con cui il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri ha salutato l’approvazione con i voti della maggioranza di centrodestra e del consigliere Sara Marcozzi, e il voto contrario dei gruppi di opposizione, la nuova legge sull’istituzione della città di Pescara». Poi Sospiri aggiunge: «Il punto centrale di un lungo processo di gestazione è stato il referendum popolare che si è espresso a favore della costituzione della nuova città. Secondo le leggi della Repubblica italiana il presidente della Regione Abruzzo aveva la possibilità di scegliere sul dare seguito o meno all’esito referendario e siamo andati avanti con una norma articolata. E siamo arrivati a celebrare le ultime elezioni comunali che ci hanno consentito di eleggere le attuali amministrazioni; in mezzo c’è stata la tragedia del Covid, le difficoltà di una guerra, le ritrosie delle amministrazioni di Montesilvano e Spoltore alla fusione stessa. Abbiamo atteso la data limite del 2022, alcuni Comuni ci hanno chiesto il rinvio al 2024, ma a quel punto abbiamo aperto una riflessione non solo sul consenso, ma soprattutto su ciò che era giusto fare e oggi siamo convinti che quel sogno che diventa realtà, la costituzione della città nuova, fissa in modo concreto quali sono i temi, quali i tempi e le risorse finanziarie. È facile dire che occorre farlo subito, che non è difficile organizzare servizi, coordinare i Piani regolatori, programmare gli investimenti, ma non è realistico. Oggi i sindaci di Montesilvano e Spoltore hanno la piena consapevolezza che la fusione è una realtà ineludibile, sulla quale non si torna indietro. La Regione Abruzzo, grazie alla grande professionalità dei nostri uffici, ha redatto un progetto di legge straordinario e il tempo che abbiamo guadagnato lo utilizzeremo per compiere quel percorso che non è stato fatto sino a oggi. Ho grande fiducia nei tre sindaci coinvolti, sono convinto che realizzeremo un ottimo lavoro, approvando una legge che farà scuola, che sarà un punto normativo di riferimento per tutto il Paese. Il ringraziamento va, ovviamente, al Governatore Marsilio, agli Uffici regionali e a tutti i consiglieri, di maggioranza e opposizione, che hanno dato il proprio costruttivo contributo per accompagnare il cambiamento. Ora entro settembre ci aspettiamo di ricevere la prima relazione sulla fusione dei primi tre comparti strategici, tra cui i Servizi sociali, e soprattutto ci attendiamo la bozza del nuovo Statuto da approvare prima della fine dell’anno».

«Sono stata favorevole dal primo giorno all'approvazione del progetto di legge sulla Nuova Pescara», dice la consigliera indipendente Sara Marcozzi che è anche presidente della commissione d'inchiesta sull'emergenza idrica, «un testo che non ha mai messo in dubbio l'esito del referendum, ma che è propedeutico a specificare una road map chiara, stabilendo scadenze precise e puntuali sulla fusione dei Comuni. Tuttavia, non posso che sottolineare come siano stati bloccati per circa un mese i lavori della Prima Commissione per discutere il provvedimento che, alla fine, è arrivato in aula senza modifiche sostanziali. Con meno ostruzionismo si sarebbe potuti arrivare a conclusione dell'iter di legge in anticipo, come avevo chiesto dall'inizio della discussione, per non rimandare inutilmente l'approvazione di una legge tempo-dipendente». 

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