Niente irrigazione nel parco di via della Fornace Bizzarri, nuovo scontro tra i residenti e l'amministrazione
Per i primi "un'agonia" vedere il verde seccarsi lentamente e la richiesta di ripristinare il servizio nell'attesa che il consiglio di Stato metta l'ultima parola sulla costruzione o meno dell'asilo nido. Il vicesindaco Santilli: "Adempiamo ad una richiesta della ditta che deve effettuare i carotaggi sul terreno asciutto"
L'attesa per la sentenza del consiglio di Stato c'è, ma nel frattempo i residenti di via della Fornace Bizzarri e del quartiere che affaccia sul parco dove, nel caso in cui i giudici riconoscessero le ragioni del Comune, sorgerà un nuovo asilo nido, denunciano il fatto che lo spazio verde a causa della mancata irrigazione, “sta morendo”. A danneggiare le piante che ci sono all'interno, sottolineano, sarebbe anche la recinzione installata dalla ditta incaricata dei lavori che nelle settimane scorse ha chiuso l'accesso per iniziare i primi interventi.
Da parte loro per voce di Alessandra De Nardis, dunque, la richiesta di togliere quelle lamiere “che soffocano il verde all'interno” e di irrigare nuovamente il prato. Un “accanimento” dal loro punto di vista a danno di quel verde che l'amministrazione ha sempre detto di voler tutelare. Chiarimenti li abbiamo chiesti direttamente al vicesindaco Gianni Santilli che almeno per quanto riguarda l'irrigazione spiega perché questa non ripartirà, “ma questo non danneggerà gli alberi che hanno radici profonde e sono in grado di sostenersi”. Alberi che, ricorda, saranno preservati così come previsto dal progetto con solo un paio di questi destinati alla ripiantumazione.
“Non è possibile far ripartire l'irrigazione perché la richiesta di chiuderla ci è arrivata direttamente dalla ditta che si occupa del cantiere. L'ultima volta ho accolto la richiesta e ho consentito l'irrigazione, ma per eseguire i carotaggi e dunque i prelievi del terreno anche in relazione alle modalità di smaltimento – spiega – serve il terreno asciutto”. Così sarà anche quando questi saranno finiti, aggiunge, “perché a breve partiranno i lavori veri e propri”.
Sul se partiranno e quando però i residenti criticano ancora una volta la sicurezza dell'amministrazione dato che la sentenza del consiglio di Stato ancora non c'è. La partita però per i residenti non è affatto chiusa e non lo sarà fino a quando la sentenza del consiglio di Stato non ci sarà. Al di là di questo, però, per loro “è una sofferenza vedere le piante che avevamo morire e seccarsi giorno dopo giorno” avendolo vissuto pienamente per vent'anni. Se gli alberi dunque resisteranno e soprattutto resteranno, così non sarà per le altre piante e per loro questo resta comunque un danno “inconcepibile ancor più perché fatto in piena estate. È una vera agonia quella a cui siamo costretti ad assistere. L'ennesima”.
Uno scontro che va ormai avanti da mesi quello tra i cittadini costituitisi nel comitato in difesa del parco e dell'amministrazione, su cui la parola definitiva potranno metterla solo i giudici riconoscendo le ragioni dell'uno o dell'altro.