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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il Forum H2o sulla multa da 312 mila euro all'Aca: "La paghino gli amministratori che hanno sbagliato e non i cittadini"

L'azienda comprensoriale acquedottistica è stata multata dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato

La multa da 312 mila euro da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato all'Aca per pratiche commerciali scorrette non deve essere pagata dai cittadini ma dagli amministratori.
A dirlo è il Forum H2o che ritiene «fatto grave che a essere sanzionata sia un'azienda che garantisce servizi essenziali e opera in monopolio.

Per l'associazione ambientalista il «servizio Idrico da rilanciare, provvedimento mette il dito nella piaga di un settore che deve avere la priorità sugli investimenti».

Questo quanto aggiunge Renato Di Nicola del Forum H2o: «La multa all'Aca da 312 mila euro euro per plurime violazioni del Codice del Consumo nei riguardi dei rapporti con gli utenti per l'attivazione unilaterale di un'assicurazione e dei relativi costi in bolletta è un fatto di particolare gravità, come riconosce l'Autorità garante per la concorrenza e il mercato, in quanto si tratta di un servizio essenziale fornito in regime di monopolio. Vigileremo affinché oltre al danno non vi sia la beffa di vedersi caricare questa multa sulle bollette dei cittadini. A pagare devono essere gli amministratori che hanno sbagliato». 

Il plauso del Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua va al cittadino ultraottantenne che ha segnalato la vicenda all'Autorità, producendo memorie su memorie durante l'istruttoria: «Ancora una volta si conferma l'importanza della cittadinanza attiva da parte della popolazione, con una sorveglianza diffusa sugli atti delle aziende. Certo fa specie che l'Aca, di proprietà dei Comuni, debba essere continuamente oggetto dell'attenzione di singoli cittadini e comitati come il nostro. Cosa dicono sindaci e consiglieri comunali? Consigliamo a tutti la lettura integrale del provvedimento dell'Autorità che dipinge una situazione incredibile di disservizi e procedure addirittura non digitalizzate e svolte ancora a mano!».

Così conclude Di Nicola: «Questa sanzione e quanto accaduto in questi mesi con il  razionamento dell'acqua nella provincia di Pescara dovrebbero essere campanelli d'allarme per tutta la politica: basta pensare a grandi opere faraoniche se poi non si riesce a dare l'acqua potabile in tranquillità e a organizzare un servizio essenziale a costi contenuti. Servono investimenti importanti per riorganizzare il servizio: purtroppo nell'ultima versione del programma di spesa per il recovery fund i fondi per il comparto idrico sono del tutto risicati e vanno a coprire in gran parte spese già inserite nel bilancio nazionale negli anni passati. Per progetti nuovi ci sono solo 3,97 miliardi per tutta Italia, quando per l'alta velocità di fondi nuovi sono destinati oltre 17 miliardi. A nostro avviso l'ordine delle priorità non può essere questo perché un territorio che non riesce ad assicurare in maniera decente il servizio dell'acqua potabile e della depurazione non può certo sviluppare quel turismo e quell'impresa che secondo alcuni sarebbero rilanciati grazie alle grandi opere».

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