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Piazza Muzii, gli esercenti all'amministrazione: "No allo scontro, ma servono soluzioni condivise"

I titolari dei locali tramite l'associazione Pescara Viva chiedono di lavorare insieme per evitare il declino di una zona altamente frequentata a fronte delle "68 famiglie che ostinatamente vogliono il regresso della città"

“Un punto di mediazione tra le esigenze dei residenti e quelle di chi ha investito, economicamente e professionalmente, su una zona che è diventata il vero cuore della città”.

Gli esercenti di piazza Muzii si rivolgono all'amministrazione perché si trovino soluzioni concrete ai problemi che rischiano di mandare in declino l'area della movida della città. A dar loro voce è l'associazione Pescara Viva che rilancia la necessità di un intervento di sistema, che tuteli un'area che è diventata il primo distretto per il “food&beverage” in Abruzzo e che rappresenta uno dei motori che fanno girare l'economa del centro di Pescara.

“Se verrà approvato il piano di risanamento acustico, così come disegnato dall'amministrazione comunale molte attività si troveranno costrette a chiudere – sottolineano tornando a parlare del documento che un primo sì lo ha già ottenuto - questo significa una perdita immediata in termini di locazione dei locali, di occupazione, ma anche di sicurezza in quell'area. Non bisogna tornare indietro di molti anni per ricordare com'era via Cesare Battisti prima della riqualificazione, buia, anonima, rischiosa per la vicinanza con la stazione centrale. Oggi è un'area viva e vitale. Sono 68 le famiglie che ostinatamente vogliono il regresso della città – incalzano -, chiedendo anche di pesare sulle tasche dei cittadini con un procedimento civile per risarcimento del danno che saranno tutti i pescaresi a pagare con le loro tasse. Un contrasto evidente con quanto, investendo risorse personali, hanno fatto i tanti commercianti per il centro".

"Ci sono tante soluzioni possibili, anche ad esempio per la sostituzione di infissi più performanti per quanto riguarda la protezione dai rumori, che potrebbero essere sostenuti anche con una contribuzione pubblica. Continuiamo a chiedere l'incontro, non lo scontro - concludono i commercianti - per mantenere vivo un comparto dell'economia cittadina che, nonostante il periodo di crisi, può costituire ricchezza per tutta la città”.

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