Francesco Santuccione taglia l'ultimo traguardo: da Fangio a Ferrari addio al giornalista che ha raccontato "il rombo" d'Abruzzo
Dalla Coppa Acerbo all'unico Gran Premio di Pescara fino alle Svolte di Popoli e le corse in provincia di Chieti. A 90 anni ci lascia "un personaggio unico" dice il collega Paolo Smoglica: i funerali alle 15.30 del 18 maggio nella chiesa parrocchiale Santa Lucia di Cepagatti
“Un personaggio unico”. Così il giornalista Paolo Smoglica definisce il collega Francesco Carlo Santuccione che all'Abruzzo e non solo ha raccontato il grande automobilismo dedicando tutta la sua vita ai motori. Un pezzo di storia per Pescara e tutto il territorio scomparso all'età di 90 anni. La sua eredità è tutta nelle storie delle corse automobilistiche che hanno fatto grande l'Abruzzo raccontate anche attraverso gli indimenticabili personaggi che hanno fatto la storia delle quattro ruote. L'ultimo libro, “Macchine precipitose. Velocità in Abruzzo da Ferrari a Trulli nel mito dell'eterna corsa in avanzi” lo ha scritto nel 2019 proprio con Smoglica, Giorgio D'Orazio e Paolo Martocchia.
“Tutta la sua vita l'ha dedicata ai motori che fossero corse di motoscafo, aerei o automobili per lui faceva poca differenza” dice Smoglica a IlPescara. Aveva personalmente partecipato ad alcune corse in salita a Chieti e il 18 agosto del 1957 fu commissario dell'unico Gran Premio di Formula 1 disputato a Pescara nell'ambito della Coppa Acerbo e valido per il campionato mondiale: il tracciato più lungo dove si sia mai disputata una gara di Formula 1.
A vincere fu Stirling Moss davanti a Jaun Manuel Fangio. Proprio di Fangio fu grande amico “quasi confessore – continua Smoglica nel viaggio dei ricordi – che a Pescara veniva in estate. Le notti andavano insieme al Lido o al luna park che si trovava nella parte sud di piazza Salotto quando non c'erano i palazzi. I politi andavano lì a correre su una pista con le automobiline in una sorta di race mach che andava avanti fino a quando non arrivava la polizia chiamata per gli schiamazzi che facevano”.
Fangio fu anche testimone di nozze di Francesco Santuccione racconta ancora Smoglica con il giornalista “che ebbe un rapporto epistolare abbastanza intenso con Enzo Ferrari. Un giorno lo chiamò a casa dicendo 'sono Enzo Ferrari'. Non ci credette e riattaccò. Lo ha richiamato e gli spiegò che era proprio lui e che aveva bisogno di lui perché stava scrivendo la sua autobiografia: doveva 'rinfrescargli la memoria' sulla sua vittoria nel 1924 della Coppa Acerbo”. Corsa questa di cui proprio Santuccione ha scritto la storia sul settimanale Autosprint di cui è stato corrispondente.
Tante le testate con cui ha collaborato nella lunga carriera raccontando i maggiori avvenimento motoristici degli anni '50 e '60. Sempre con Smoglica ha curato il libro “Il circuito di Pescara 1924-1939” collaborando nel 2006 anche con la Provincia di Chieti per la realizzazione della mostra e del catalogo "W Fangio". E un ricordo gli viene dedicato con un post anche sulla pagina “Il bello di Chieti” per cui sempre con il collega pescarse e Paolo Martocchia ha dedicato il libro “Quando Chieti sfidava il vento” in cui partendo dalla fondazione dell'Aci teatino nel 1927 illustrava la prima competizione organizzata in città il 14 maggio del 1931 ricordando tutte quelle che sono seguite anche a Francavilla, Ortona e Vasto. “Un vero grande esperto, scortato da infinita competenza e passione”, si legge.
Non è mancato il racconto de “Le svolte. Quarant'anni di cronoscalate a Popoli”, curato anche questa volta con l'amico Smoglica.
A ricordarlo con un post su facebook anche il collega Pasquale Tritapepe. “I suoi racconti erano sempre coinvolgenti, e ci facevano vivere emozioni legate alle grandi competizioni, nelle quali si sfidavano cavallerescamente campioni come Nuvolari, prima, e Fangio o Stirling Moss, poi, nel circuito di una delle più vibranti gare di tutti i tempi, la Coppa Acerbo, nel dopoguerra rinominata Circuito di Pescara”, scrive esprimendo il dolore per la perdita.
“Hai raggiunto il traguardo, caro Cecco – scrive invece D'Orazio -. Ma hai doppiato, credo, tutti i grandi della velocità che hai conosciuto e raccontato nella tua vita, nella tua carriera. Hai fatto un ottimo tempo insomma. Questo rende un po’ meno doloroso il tuo commiato. Con i colleghi Paolo Smoglica e Paolo Martocchia abbiamo trascorso una stagione entusiasmante e precipitosa rilanciando la straordinaria e internazionale storia automobilistica della nostra terra. La tengo nell’albo d’oro dei ricordi. Con te sul podio”.
“Ci accomunava questa grande passione – prosegue quindi Smoglica -. Mi ricordo che una ventina d'anni fa facemmo un bellissimo viaggio a Brescia per andare a vedere la partenza di una Mille Miglia di auto storiche in cui correva Mauro Giansante, avvocato e suo grande amico che era in squadra con Lucio Dalla. Ha votato tutta la sua vita al culto della Coppa Acerbo e alle corse automobilistiche di Pescara. In 'Macchine precipitose' raccontiamo proprio la vocazione di Pescara alla velocità insomma” e la sua speranza era di rivederla quella corsa in città. Corsa che sembra si farà nel 2024 in occasione del centenario e che potrebbe essere un modo per ricordarlo questo “personaggio unico” che ha tagliato il traguardo della sua ultima corsa.
I funerali si svolgeranno giovedì 18 maggio alle 15.30 nella chiesa parrocchiale Santa Lucia di Cepagatti. A dare l'annuncio della sua scomparsa la sorella Anna Maria ed i nipoti Sandro, Raffaele e Valeria. Dalla redazione de IlPescara il cordoglio e la vicinanza a tutta la famiglia.