Esame necroscopico e balistico: quando è stata raggiunta dal colpo fatale l'orsa Amarena era su quattro zampe
Secondo le prime indiscrezioni trapelate l'animale sarebbe stato innocuo: la morte è sopraggiunta per dissanguamento
L'orsa Amarena era su quattro zampe, dunque a quanto pare innocua, quando è stata raggiunta dal colpo fatale sparato con una carabina 7.62 dall'unico indagato per la sua morte: il 56enne Andrea Leombruni. Questo quanto sarebbe trapelato dalla relazione sulla necroscopia eseguita dal medico legale Rosario Fico nominato dal tribunale di Avezzano per chiarire quanto avvenuto la notte tra il 30 e il 31 agosto davanti all'abitazione dell'uomo a San Bendetto dei Marsi.
A riportare la notizia è l'agenzia LaPresse: l'animale non avrebbe assunto dunque nessun atteggiamento d'attacco. Ad esprimersi su quanto sarebbe avvenuto è stata già la presidente della Laidaa (Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente) Michela Vittoria Brambilla che è tornata a parlare di "assassinio" e di scomparsa di qualsiasi attenuante sulle ragioni che hanno condotto alla sua morte. Fondamentale per determinare le eventuali responsabilità anche quanto emerso dalla relazione della perizia balistica condotta dal maggiore dell'esercito Paride Minervini utile a capire anche da dove e in che direzione sia stato sparato il colpa. Al momento ciò che sembra certo è che la pallottola ha raggiunto Amarena alla spalla perforandole il polmone e portandola a morire per dissanguamento.