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Montesilvano, prosegue la battaglia legale per l'inquinamento acustico all'uscita della Circonvallazione

Gli avvocati della famiglia D'Agnese intimano il Comune di Montesilvano ad adempiere ai lavori di risanamento ambientale, come disposto dalla sentenza del Tar. La replica di Cozzi non si è fatta attendere

Una querelle giudiziaria che dura ormai da 7 anni e che sembrava essersi risolta con la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale. I fatti, accertati anche dall'Arta, danno ragione alla famiglia D'Agnese, residente proprio nei pressi dell'imbocco della tangenziale, congestionato dal traffico nonostante le parziali limitazioni al flusso di mezzi pesanti prescritti dall'Anas.

Trascorsi i 60 giorni previsti per procedere al risanamento acustico, nulla è cambiato. Il comitato "Vestina Pulita" prosegue nella sua linea di fermezza con una serie di esposti e denunce che non hanno sortito l'effetto sperato. La norma impone che sia il Comune di Montesilvano, quale ente gestore di quel tratto stradale, a provvedere con soluzioni mirate alle misure cautelari di tutela della salute pubblica attraverso l'inibizione totale o parziale di quelle attività che creano smog e rumore.

Sull'argomento è intervenuto l'assessore Cozzi:

"L'unico rimedio alle problematiche legate all'inquinamento acustico e atmosferico può arrivare dal completamento della variante SS714. La nostra amministrazione ha fin qui percorso tutte le strade possibili, ma è necessario l'intervento di enti sovraordinati al nostro. Abbiamo sollecitato la realizzazione della variante della SS16 Adriatica che però non rientra nel piano degli investimenti pluriennali 2015/2019 del Ministero delle Infrastrutture e l'Anas. La bretella realizzata all'uscita della galleria I Pianacci ha snellito il traffico, ma non è sufficiente"

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