rotate-mobile
Attualità

Mercatino etnico nel sottopasso, Sinistra Italiana: "Solo positività per Pescara"

Per la Sinistra Italiana il nuovo mercatino etnico per il quale sono iniziati i lavori giovedì scorso porterà solo benefici alla città

Giovedì scorso è stato ufficialmente aperto il cantiere per la realizzazione del nuovo mercatino etnico che troverà spazio in uno dei sottopassi della stazione centrale di Pescara.
Si sono susseguite manifestazioni di protesta da parte di commercianti, residenti ed esponenti del centrodestra per la contrarietà a questo progetto. Contrarie si sono dette anche le associazioni di categoria, Confcommercio e Confesercenti.

Al contrario, invece, Sinistra Italiana ha un punto di vista diverso sulla vicenda e ritiene che il mercatino etnico non presenti «alcun profilo problematico per la cittadinanza e per il commercio pescarese, tutt’altro, ne risolve molti».

Questi i 3 aspetti positivi che segnala la Sinistra Italiana: 

  • pone fine a situazioni di degrado e illegalità, creando un luogo privo di insalubrità, con impianti elettrici a norma, servizi igienici, controllato da telecamere e forze dell'ordine, definito e circoscritto, illuminato e popolato, l’esatto contrario della situazione di degrado a cui abbiamo assistito negli ultimi 20 anni. Inoltre riempie un vuoto urbano e degradato, senza illuminazione, un deserto da cui origina la percezione di insicurezza dei cittadini. Qualsiasi illegalità (a cominciare dalla contraffazione) diventerà così molto meno attuabile rispetto agli ambulanti sparsi su spiagge e marciapiedi in città;
  • per creare tale sicurezza la spesa di 250mila euro: la sicurezza ha costi. Inoltre gli occupanti pagheranno tutte le utenze e l'occupazione del suolo pubblico  al Comune che nel tempo rientrerà dell'investimento;
  • si crea un luogo di integrazione e lavoro per centinaia di famiglie che vivono da anni a Pescara e che per anni hanno interagito umanamente e commercialmente con la cittadinanza pescarese.

Sinistra Italia spiega anche i motivi per i quali coloro che occuperanno il mercatino non possono andare negli altri mercatini esistenti:

  • non hanno adeguati mezzi e possibilità di caricare e scaricare la merce, i mercatini rionali non ci sono tutti i giorni e dividendo i senegalesi per i mercatini presenti a Pescara lavorerebbero al massimo un giorno a settimana; 
  • con la nuova legge regionale del commercio non avrebbero mai i requisiti per competere con gli ambulanti italiani rispetto ai mercati rionali;
  • inoltre quella è una comunità che è nata e ha operato negli anni sempre insieme e l'integrazione non si fa spaccando una comunità ma accettandola per quella che è per ciò che esprime e soprattutto rispettando le loro esigenze che sono quelle di rimanere insieme, di non disperdersi.

«In sostanza», replica Marco Forconi di Fratelli d'Italia, «non solo ci stanno dicendo che l'area destinata a mercato non sarà liberata dopo l'orario di chiusura (quindi, andando contro la delibera 0255 G.C. del 21/04/2018) ma che la competizione fra italiani e senegalesi è impossibile e, pertanto, questi ultimi devono essere favoriti. Ma la libera concorrenza esiste solo fra italiani? Non è razzismo privilegiare una nazionalità a discapito di altre?». 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mercatino etnico nel sottopasso, Sinistra Italiana: "Solo positività per Pescara"

IlPescara è in caricamento