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Mense scolastiche Pescara, niente accordo tra Comune e ditta: servizio ancora in bilico

Incontro oggi tra Comune, ditta e sindacati per cercare di far ripartire il servizio mensa nelle scuole della città a partire dal primo ottobre

Riunione oggi tra Comune, ditta e sindacati per cercare di far ripartire dal primo ottobre il servizio mensa nelle scuole di Pescara.
Ma l'accordo non è stato ancora trovato e la ripresa del servizio al momento rimane sospesa. Ma dall'amministrazione comunale fanno sapere che continueranno a trattare.

Questo quanto fa sapere il sindaco Marco Alessandrini:

«Gli interlocutori ai tavoli, che da giovedì si sono protratti fino a tutta la giornata di oggi, sono due la cooperativa  Camst e il consorzio Csa, raggruppamento classificato al secondo nell’appalto del servizio mensa e i sindacati (Filcams Cgil e Uiltucs), che rappresentano buona parte dei lavoratori prima assunti dalla Cirfood e Bioristoro, Ati a cui il Comune ha revocato il servizio dopo le intossicazioni registratesi in giugno su centinaia di piccoli utenti. Al tavolo la cooperativa ci ha comunicato che l’accettazione sarebbe stata subordinata a due condizioni: la conclusione di un accordo sindacale con le maestranze e la riduzione a 390 ore di lavoro giornaliere sulle 431 precedenti, con una aliquota di redistribuzione delle ore fra il personale con più di 10 ore settimanali, al fine di poter gestire al meglio il subentro e per poter riavviare subito il servizio, che vede la produzione di circa 5.000 pasti al giorno e coinvolge di fatto circa 2.500 famiglie. Proprio queste condizioni e la necessità di far riprendere la ristorazione nel più breve tempo possibile hanno indotto questa Amministrazione a svolgere un ruolo di mediazione tra la cooperativa e i sindacati. Nonostante lo sforzo profuso in più tavoli, congiunti e separati, purtroppo l’accordo non è stato raggiunto, perché le rappresentanze dei lavoratori non hanno ritenuto accettabile la proposta della cooperativa». 

Il primo cittadino fa anche sapere di aver ricevuto un rifiuto formale da parte della Camst e lo scenario che si profila all'orizzonte è quello di proporre l’interpello alla terza e ultima classificata della gara svoltasi nel 2015. Passaggio che però richiederà ulteriore tempo e che contiene incognite, perché in caso di rifiuto l’unica strada che resta è quella di un nuovo appalto. 

«Il nostro obiettivo», conclude il primo cittadino, «è quello di garantire la continuità di un servizio così rilevante per la comunità cittadina e stiamo facendo di tutto per farlo sin dal primo momento, contemperando questa esigenza al dato occupazionale che vogliamo preservare, non con grida e strepiti, ma con gli strumenti che offre l’ordinamento giuridico». 

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