Forte vento e alberi caduti, il Conalpa: "Non sono loro i killer, è la gestione del verde che è sbagliata"
La sezione regionale del Coordinamento nazionale alberi e paesaggio torna a denunciare come troppo spesso sarebbero le scelte sbagliate fatte dalle amministrazioni a danneggiare gravemente il patrimonio arboreo ed è a queste, compresa quella di Pescara, che rivolge il suo appello
Il forte vento fa la sua parte, ma sulla gestione del verde è tutto da rivedere sia per conservare il patrimonio arboreo che, in prima istanza, tutelare la sicurezza dei cittadini. A lanciare un appello alle amministrazioni abruzzesi, compresa quella di Pescara, è il Conalpa Abruzzo (Coordinamento nazionale alberi e paesaggio) commentando i tanti danni causati dal maltempo negli ultimi giorni.
Venti oltre i 130 chilometri orari hanno colpito il territorio con l'arrivo della tempesta atlantica Ciaran “e a pagarne le conseguenze di questo disastro è stato anche il patrimonio arboreo”.
“Molti gli alberi caduti nel teramano, nel vastese, in provincia di Pescara, che hanno provocato danni e disagi alla circolazione. Imponenti pini storici sono crollati a Vasto, nella Villa comunale, poi a Silvi marina e Silvi alta dove c'è stata tanta paura per grossi alberi sradicati lungo via Santa Lucia e caduti sulle case vicine. Come in ogni situazione meteorologica estrema soccombono sempre quelle alberature sottoposte a danni strutturali – denuncia il Conalpa -, riaccendendo un problema annoso e ormai tangibile, ovvero la cattiva gestione del verde urbano e periurbano”.
“Ha fatto molta impressione la foto dei grossi pini storici di Silvi alta divelti dal vento e caduti sulle case – incalza il Coordinamento -. Poteva essere una tragedia e per fortuna non è successo nulla. Ogni volta il maltempo ci porta il conto dei danni che vengono perpetrati al patrimonio arboreo. E' stato impressionante anche il crollo del pino storico dentro la Villa Comunale di Vasto, per fortuna senza provocare feriti. E poi anche gli alberi crollati lungo la pista ciclabile di Vasto Marina, il grosso platano caduto a viale Pindaro a Pescara, i pini storici crollati a Silvi marina e così via. In tutte le situazioni di caduta alberi ci troviamo di fronte, come al solito, a problemi derivati da molteplici interventi sbagliati – torna a denunciare -: taglio delle radici, colletti strozzati o cementificati, radici soffocate nel cemento, cattive potature che hanno provocato difetti strutturali e indebolimento generale delle piante”.
Insomma non sono gli alberi a essere “killer”. Questo, aggiunge il Coordinamento regionale è “un termine fuorviante che piace a molti, ma che non c'entra nulla con la realtà dei fatti. Gli alberi cadono perchè qualcuno, molto spesso, li rende pericolosi”, chiosa.
“Ecco perché – sottolinea ancora il Conalpa - la nostra associazione è impegnata da sempre a segnalare agli organi competenti e alle stesse amministrazioni comunali le tantissime criticità del patrimonio arboreo nel tentativo di coinvolgere esperti e trovare soluzioni se possibile. Anche in questa situazione si parla nuovamente dei pini come alberi pericolosi e instabili, in realtà è il contrario perché sono alberi con imponenti apparati radicali che poi vengono manomessi in città e lungo strade rendendoli instabili. Quindi basta anche con questa fobia dei pini che sono il simbolo del nostro paesaggio mediterraneo ma poi vengono martoriati in qualsiasi occasione”.
Quindi il rinnovato appello alle amministrazioni pubbliche perché si incrementino gli interventi specialistici “che servono per salvaguardare il patrimonio arboreo e la sicurezza dei cittadini”. “Gli abbattimenti indiscriminati o le potature senza regole adesso, a tempesta passata, non servono a nulla e producono nuovi danni. Serve monitoraggio, studio di casi e delle criticità, ricerca delle soluzioni, interventi di potatura professionali e soprattutto evitare di aprire cantieri a ridosso delle zone critiche radicali degli alberi. Tutti accorgimenti importanti per evitare futuri disastri. Infine serve ripiantare dove adesso mancano gli alberi – conclude il Conalpa - per rinverdire nuovamente le nostre strade e aree urbane”.