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Madre sola con terapie ridotte al figlio autistico di 6 anni, la denuncia di Autismo Abruzzo

L'associazione Autismo Abruzzo onlus ha raccolto l'appello di una madre che si è ritrovata sola e senza il supporto delle terapie

Una madre sola con terapie ridotte al figlio autistico di 6 anni.
«Abbiamo ricevuto il triste appello di questa madre in grande difficoltà, unico genitore ad occuparsi del bambino, che vede diminuire le prestazioni riabilitative di fronte ad un bisogno crescente di intervento e privo di qualsiasi sostegno sociale», scrive Dario Verzulli di Autismo Abruzzo onlus.

Questo quanto si legge in una nota dell'associazione: «Da alcune settimane la Asl di Pescara ha avviato un programma di "revisione" degli interventi che non tiene conto degli interventi in atto o erogati in precedenza. Molte famiglie si sono viste recapitare valutazioni effettuate da tecnici esterni alle commissioni Uvm (unità di valutazione multidimensionale) e senza una preventiva comunicazione alle famiglie con tagli delle prestazioni di difficile comprensione. Una modalità non consona alle norme vigenti che auspichiamo sia conseguenza diretta di una frettolosa corsa alla "presa in carico" di tutti gli utenti in lista di attesa. Abbiamo già segnalato alle autorità regionali tali situazioni ma questa segnalataci da una madre sola che all'autismo del suo bambino deve aggiungere tutte le difficoltà di una quotidianità priva di qualsiasi supporto».

Verzulli poi ripercorre quanto sarebbe accaduto lo scorso 18 giugno quando il bambino è stato sottoposto alla valutazione dell'Uvm: È stato valutato nel parcheggio del distretto di Pescara nord perché arrivato molto agitato. Per fare la valutazione fissata per le ore 12 è dovuto uscire prima da scuola e la tappa nella struttura asl ha sostituto per il bambino la consueta tappa per il pranzo. Impossibile far accedere il bambino nella struttura, un membro della commissione Uvm ha quindi ritenuto opportuno effettuare tale valutazione nel parcheggio, affidandosi anche alla relazione stilata dall'Nta (nuclei territoriali per l'autismo). La madre ha dovuto stravolgere il programma quotidiano del bambino per sottoporlo alla valutazione della commissione Uvm, responsabile della redazione del progetto riabilitativo. Una commissione specifica dovrebbe conoscere le difficoltà di un bambino autistico e dovrebbe considerare che le modifiche dei programmi quotidiani possono innescare reazioni e comportamenti problema. Tale valutazione/autorizzazione si è basata quindi dall’osservazione di pochi secondi effettuata nel parcheggio della Asl e su una valutazione completata oltre un anno prima da referenti del Nucleo Territoriale per l’Autismo, coordinato dalla Npi (neuropsichiatria infantile) Asl Pescara. Elementi osservati sul bambino oltre un anno prima dai quali tale gruppo di lavoro ha proposto il taglio delle prestazioni».

Così conclude Verzulli dopo aver sottolineato le incongruità tra le varie valutazioni messe nero su bianco nelle varie valutazioni: «La modalità attuata dalla Asl di Pescara appare più in sintonia con il contenimento della spesa che con il diritto costituzionalmente garantito degli interventi per le persone con autismo. Tanti i pronunciamenti dei tribunali circa la valenza del diritto alle cure rispetto alle difficoltà di bilancio piuttosto che dovuti alla disorganizzazione dei servizi territoriali della Asl. Autismo Abruzzo onlus farà tutto il necessario per assicurare il diritto del bambino alle cure e quello della madre di poter continuare a lavorare e sperare in un futuro migliore per il suo bambino e una vita sociale inclusiva per tutta la famiglia».

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