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L'appello del coordinamento Lorsa dei lavoratori dello spettacolo: "Rivedere i criteri per assegnare i fondi regionali"

Il coordinamento dei lavoratori e organismi dello spettacolo dal vivo chiede di tutelare questo particolare settore che fino ad ora è stato quasi escluso dai ristori

Il coordinamento Lorsa, lavoratori e organismi dello spettacolo dal vivo Abruzzo, ha scritto una lettera alla Regione Abruzzo in riferimento al bando che verrà aperto il prossimo 8 marzo con contributi a fondo perduto per associazioni e enti culturali. Secondo il coordinamento, che tutela in particolare i professionisti del settore degli spettacoli dal vivo, ad un anno dalla chiusura dei teatri le perdite ammontano a 150 mila euro mensiili con un centinaio di lavoratori disoccupati coinvolti in spazi culturali che rischiano la chiusura definitiva.

La Regione Abruzzo, con istanze presentabili dall’8 marzo, intende rispondere a questa emergenza del settore con un bando di “ristoro” rivolto a enti e associazioni culturali che, ancora una volta, attribuisce la precedenza e la maggior parte dei finanziamenti ai Centri di Produzione e ai Teatri che vengono già finanziati dal Fus (Fondo Unico dello Spettacolo). Ci chiediamo come sia possibile lasciare in un tale stato di indigenza e di difficoltà la quasi totalità dei lavoratori dello spettacolo dal vivo del tessuto regionale consegnando alle associazioni, ferme da febbraio 2020, soltanto 500€ di ristoro e 2000€ a quelle che sostengono un affitto

Compagnie, associazioni, società e singoli lavoratori dello spettacolo che non percepiscono il Fus spesso non hanno ottenuto nemmeno ristori statali, svolgendo però un lavoro capillare ed essenziale sul territorio occupandosi anche di formazione, produzione, di teatro nel sociale, di educazione nelle scuole e nelle università. La Regione, secondo Lorsa, avrebbe ancora una volta minimizzato e ignorato queste straordinarie professionalità considerandole solo compagnie amatoriali o associazioni culturali:

Vista la grave assenza di una legge quadro regionale del settore che possa davvero tutelarne e regolamentarne l’esistenza, sarebbe quanto mai doveroso e urgente che la Regione Abruzzo aprisse nell’immediato un tavolo di confronto con gli effettivi rappresentanti di queste realtà, auspicando un coinvolgimento maggiore nelle decisioni cruciali che riguardano il lavoro - e quindi la dignità - nonché la sopravvivenza del settore teatrale regionale dello spettacolo dal vivo e delle attività ad esso connesse.

L'associazione ora lavorerà per avere un incontro con l'assessore regionale D'Amario.

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