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Sabato, 20 Aprile 2024
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Demolizione liceo Marconi, il sindacato Snals-Confsal alla Provincia: "Così non va"

Il segretario regionale Carlo Frascari parla di "assurda vicenda della scuola che a 50 giorni dalla riapertura non ha una sede"

Anche Carlo Frascari, segretario regionale del sindacato Snals-Confsal interviene riguardo alla vicenda del liceo Marconi di Pescara che deve essere demolito.
Frascari parla di "sconcertante vicenda" relativamente all'amministrazione provinciale che ha fatto sapere che la scuola, con poco più di 40 anni di vita, sarà demolita per essere ricostruita, altrove, nel rispetto dei parametri dettati dalla sicurezza e dei moderni criteri dell’ingegneria edile.

"C’è un aspetto, però, tutt’altro che trascurabile", dice Frascari, "che a un mese della riapertura delle scuole, non si hanno notizie di sorta sulla prossima destinazione di alunni, docenti Ata, collaboratori scolastici e tutto il personale impegnato nella comunità educante. Si direbbe una situazione a dir poco grottesca, paradossale se non fosse dannatamente reale. E la posizione dello Snals-Confsal contro questo confuso stato di cose è molto chiara".

Così prosegue Frascari: “Quando si decide di abbattere un edificio scolastico perché non a norma (e purtroppo nella nostra regione ce ne sono tanti) per ricostruirlo con moderni ed efficienti sistemi di sicurezza, dovremmo essere tutti contenti, considerato lo stato generale dell’edilizia scolastica in Italia. E invece succede, nel caso ormai alle cronache del liceo “Marconi”, che la vicenda diventi non solo controversa ma, addirittura, oggetto di denunce penali. E’ in atto, da molte settimane, infatti, una protesta da parte di molti insegnanti, famiglie e studenti poiché alla data odierna, quindi a 50 giorni dall’inizio delle lezioni, non è dato sapere quale sarà la destinazione dei 1.500 alunni dell’istituto e degli uffici di direzione. Si comprende la difficoltà logistica e organizzativa della complessa operazione tuttavia non possiamo non rimarcare che l’ente gestore, la provincia di Pescara, conosceva da mesi il problema e, se si era reso conto che non era possibile procedere nei tempi annunciati, doveva rinviare tutte le procedure a tempi certi. Aver creato una situazione di così forte disagio non è certo colpa di chi protesta ma di chi amministra. La speranza, per il bene di tutta la comunità pescarese è che la vicenda abbia presto una sua soluzione certa e ragionevole. Diversamente staremo qui a commentare un’altra pagina non gloriosa della politica locale”.

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