Screening per diabete e celiachia per la fascia 1-17 anni, la garante per l'infanzia: "Bene la legge nazionale, l'Abruzzo è già avanti"
Prevenire con una diagnosi precoce eventuali sviluppi patologici cronici, questo l'obiettivo, ma grazie al lavoro del centro regionale di diabetologia il territorio ha già un programma attivo per garantire ai bambini e i ragazzi tra uno e 17 anni che permette loro di essere sempre controllati ed essere accompagnati in un corretto inserimento sociale anche in ambito scolastico
A ricordarlo con soddisfazione è la garante per l'infanzia e l'adolescenza Maria Concetta Falivene appreso dell'approvazione in senato della proposta di legge avanzata da Laura Cavandoli, Giorgio Mulè, Daniela Sbrollini e Antonio De Poli (primo firmatario) e sostenuto dalla dottoressa Anna Rita Iannetti. “Una legge illuminante” per la Falivene dato che proprio alla definizione di un programma di salute pubblica tramite screening destinato alla popolazione in età infantile e adolescenziale, individuata nel range di età a uno ai 17 anni, “con il chiaro obiettivo di identificare i soggetti a rischio sviluppo di diabete di tipo 1 o di celiachia”. Patologia quest'ultima, ricorda, spesso asintomatica che dunque porta ad una diagnosi ed un avvio di cure ritardato e che così come il diabete può avere gravi complicanze croniche nella crescita, oltre che costi sociali elevatissimi. La celiachia, d’altra parte, decorre spesso in maniera asintomatica ritardando la diagnosi e la conseguente cura. Inoltre, sia il diabete che la celiachia se non adeguatamente curati possono sviluppare gravi complicanze croniche con compromissione della qualità di vita, nonché costi sociali elevatissimi.
“La dottoressa Anna Rita Iannetti – precisa in riferimento alla legge cui lavora il governo - propone di promuovere la ricerca dei fattori ambientali che alterano la permeabilità intestinale con attivazione di uno stato infiammatorio sistemico condizione basale per l’insorgenza delle malattie cronico degenerative”.
In Abruzzo, spiega quindi la Falivene entrando nel dettaglio dell'attività che la Regione già promuove, sono stati organizzati numerosi incontri sull’inserimento del bambino con diabete nella scuola, includendo attività di formazione del personale scolastico “che hanno inciso sia sulla qualità di vita delle famiglie che sul controllo metabolico degli alunni con diabete. Abbiamo attuato una efficace politica di prevenzione delle ipoglicemie registrando un netto miglioramento del controllo glicemico durante l’orario scolastico che rappresenta il 20 per cento della giornata del piccolo alunno. Un programma che ha permesso di evidenziare come l’incompleta conoscenza del diabete infantile possa compromette la possibilità per gli insegnanti di poter svolgere la propria funzione di educatori in assenza di paure e stress. Un inserimento scolastico efficace dell’alunno con diabete consente inoltre – spiega -, la prevenzione d i forme di bullismo di cui spesso sono oggetto gli alunni con patologie croniche”
“L’opera del professor Tumini, nel trattare anche temi importanti quali l’epidemiologia del diabete in Abruzzo, l’impatto dei nuovi farmaci per la cura dell’ipoglicemia, le nuove tecnologie applicate al diabete e il loro impatto sull’interazione tra scuola, famiglia, alunno e team di cura, ha generato una fitta rete di sensibilizzazione e solidarietà”, sottolinea Falivene spiegando che negli incontri fatti si sono trovati diversi temi come la divulgazione audiovisiva al servizio del diabete infantile, gli aspetti relativi allo stress degli insegnanti, alla prevenzione del bullismo anche con ricorso alla “peer education”, gli aspetti normativi e medico-legali.
Un ruolo importante dunque anche nell'ambito scolasico con il consiglio regionale che di recente ha approvato una legge per finanziare i soggiorni educativi per bimbi ed adolescenti con diabete.
“La possibilità di effettuare uno screening sierologico sulla popolazione permetterà di individuare i soggetti che stanno sviluppando il diabete di tipo 1 in fase preclinica (scongiurando la chetoacidosi) e i pazienti celiaci pauci/asintomatici che potrebbero rimanere non diagnosticati con enormi conseguenze negative”, aggiunge Tumini spiegando il perché dell'importanza del progetto di legge approvato in senato.
“Sono in itinere anche programmi specifici, sempre da realizzare in ambito scolastico, per i bambini affetti da celiachia, ed è già costituito il Tavolo tecnico regionale socio sanitario per acquisire tutti i dati delle patologie socio-sanitarie e di morti improvvise nella fascia d’ èta 0-17 anni. La realizzazione di tale piano di lavoro anche in ambito scolastico rappresenta un reale supporto alle famiglie ed ai bambini affetti da tali patologie”.