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La Lega del Cane contro il Comune per la chiusura del canile, lanciata mail bombing di protesta

«Dopo anni di lassismo, il Comune vuole trasferire in meno di un mese tutti i cani ospitati dell’attuale rifugio ma non è dato sapere dove e come», sottolinea la Lndc

La Lega Nazionale per la difesa del cane lancia una campagna di mail bombing contro il Comune per protesta contro la decisione di chiudere entro il 30 agosto il canile di via Raiale per fare spazio ai lavori di completamento della Città della Musica.
«Dopo anni di lassismo, il Comune vuole trasferire in meno di un mese tutti i cani ospitati dell’attuale rifugio ma non è dato sapere dove e come», sottolinea la Lndc. 

Secondo la Lega del Cane la scelta di sgomberare la struttura che ospita quasi 70 cani è «una decisione che rischia di minare gravemente il benessere psicofisico degli animali, molti dei quali anziani e malati o diffidenti, che si troverebbero spaesati in un nuovo ambiente e senza i volontari che da sempre li accudiscono».

Il canile rifugio comunale di Pescara, gestito da oltre 20 anni dalla Sezione locale di Lndc, come ricorda l'associazione animalista, vive da altrettanto tempo con una enorme spada di Damocle sulla testa. Il sito su cui sorge, infatti, è destinato da sempre a ospitare un’opera chiamata Città della Musica ma nel corso degli anni, in cui si sono succedute diverse amministrazioni di ogni colore politico, nessuno si è mai realmente impegnato per trovare un luogo idoneo dove realizzare una nuova struttura per ospitare i cani del Comune di Pescara. Nella riunione della commissione di vigilanza che si è tenuta il 23 luglio, alla presenza dei rappresentanti della Sezione Lndc, l’assessore Nicoletta Di Nisio ha espresso l’intenzione di trasferire tutti i cani entro il 30 agosto perché dovranno ripartire i lavori per la Città della Musica, senza però specificare il luogo di destinazione.

Questo quanto sottolinea Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection: «Già un anno fa scrissi personalmente al sindaco di Pescara su questo argomento, senza ricevere un cenno di risposta. Già da allora infatti si vociferava di voler trovare una sistemazione "temporanea" per gli ospiti del canile e gli spiegai tutti i motivi per cui fosse una pessima idea. Da quello che mi risulta nessun canile accettabile in Abruzzo può accogliere così tanti cani tutti insieme quindi il rischio è che vengano sparpagliati in diverse strutture o che finiscano in strutture già sovraffollate e che non garantiscono il benessere degli animali. Due eventualità che non possiamo assolutamente tollerare. Inoltre, i cani che restano in canile sono evidentemente cani di difficile adozione per vari motivi (età, problemi comportamentali, diffidenza, patologie) e trasferirli come pacchi in una struttura diversa, senza i loro punti di riferimento e i volontari che da sempre li accudiscono, sarebbe un duro colpo per il loro benessere psicofisico e minerebbe i progressi fatti fino a ora. Stupisce che, nonostante il lassismo che ha pervaso tutte le amministrazioni che si sono susseguite, oggi si debba trovare una soluzione in meno di un mese. Optando peraltro per una soluzione che probabilmente fa comodo all’ente ma di sicuro non tiene conto dei bisogni dei cani. Non è accettabile quindi che questa Città della Musica venga costruita sulla pelle degli animali più indifesi e che dovrebbero avere proprio il sindaco come diretto responsabile della loro salute e del loro benessere. L’unica soluzione fattibile è di trasferirli, se proprio necessario, solo dopo aver realizzato un rifugio dignitoso dove venga assicurata la presenza dei volontari che se ne prendono cura da anni».

Poi la Rosati conclude così: «Da anni noi stessi chiediamo che i cani del Comune di Pescara abbiano un rifugio più sicuro e vivibile di quello attuale, ma questo è possibile solo realizzando una nuova struttura in un luogo facilmente raggiungibile dai volontari e dai cittadini. Un eventuale e frettoloso trasferimento "temporaneo" in chissà quale altra struttura abruzzese non è sicuramente la strada da percorrere. Invito quindi tutte le persone sensibili a questo problema a far sentire la propria voce al sindaco e all’assessore competente, affinché desistano da questo insensato e pericoloso proposito e si adoperino concretamente per la realizzazione di un nuovo rifugio che la città di Pescara aspetta da oltre 20 anni».

Piera Rosati ha quindi scritto, insieme all’avvocato Michele Pezone, legale e responsabile Diritti Animali Lndc Animal Protection, una nuova lettera al sindaco di Pescara per esprimere la preoccupazione condivisa dai tanti cittadini che hanno contattato l’associazione a seguito delle notizie apparse sui giornali.

L'associazione invita i cittadini a «scrivere una mail agli indirizzi sindaco@comune.pescara.it e ass.dinisio@comune.pescara.it. Il testo può essere il seguente oppure potete scrivere di vostro pugno per manifestare la vostra indignazione»:

Spett.le Ente,

scrivo in qualità di cittadino e amante degli animali per esprimere la mia indignazione per la decisione di trasferire i cani del Comune di Pescara entro il 30 agosto in qualche non meglio specificata struttura senza le adeguate garanzie di benessere degli animali, molti dei quali anziani o diffidenti, che soffrirebbero del cambio repentino senza la presenza dei volontari che da sempre se ne prendono cura.
La invito pertanto ad avviare concretamente il processo per la realizzazione di un nuovo rifugio comunale, di facile accesso per cittadini e volontari, dove ospitare i cani del Comune.
Distinti saluti

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