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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Portanuova

Italia Nostra difende il Mediamuseum: "La struttura va riqualificata, il museo ha un ruolo centrale"

La sezione pescarese di Italia Nostra interviene in merito alla decisione del Comune di mettere all'asta la parte dell'ex tribunale attualmente occupata dal Mediamuseum: "Quando l'edificio venne realizzato la scelta fu molto criticabile, ma oggi il museo è il cuore di quella struttura"

Il Mediamuseum, nell'attuale sede dell'ex tribunale, va tutelato ed anzi deve diventare ancora più centrale in quella struttura. A dirlo l'associazione Italia Nostra con la sezione di Pescara, che interviene nel dibattito riguardante la decisione dell'amministrazione comunale di mettere all'asta la parte dell'ex tribunale che ospita appunto il Mediamuseum nella sua ala ovest. Italia Nostra ricorda come l'edificio sia in cattivo stato di conservazione e rappresenta uno degli degli episodi della ricostruzione di Pescara dopo la guerra e la sua costruzione fu molto criticata, al centro della piazza XX settembre che poteva rappresentare il fulcro di Porta Nuova:

"La sua localizzazione, nel mezzo della piazza XX settembre, fu avversata da molti tra cui Luigi Piccinato ma prevalse la soluzione più semplice di realizzare il tribunale su un suolo già pubblico, affidandone la progettazione ad Eugenio Montuori, architetto romano sempre più ascoltato dai nuovi gruppi dirigenti; una scelta molto criticabile che, tuttavia ha contribuito a definire la nostra recente storia urbana. Quei luoghi vennero poiprofondamente modificati, con palazzo Monti al posto di villa Farina e l’ alterazione delle volumetrie al contorno."

La situazione però, spiega Italia Nostra, si è poi modificata e il Mediamuseum ha restituito oggi un ruolo importante alle stabile, grazie alla continuità garantita dalla fondazione Tiboni con i prestigiosi premi
internazionali Flaiano, del “Centro studi dannunziani”, dell’"Istituto Nazionale di Studi Crociani", dell’ "Istituto multimediale internazionale Scrittura e Immagine"

"L'ultima sua idea è stata proprio il Mediamuseum, un “Museo Nazionale del cinema e dell'audiovisivo" che sulla base di acquisizioni, donazioni, raccolte può rappresentare una eccellenza, un originale centro di produzione e divulgazione culturale unico in questa parte di Italia. Su questa ipotesi la Fondazione che porta il suo nome ha lavorato anche predisponendo progetti e chiedendo finanziamenti; ora si apprende che metà dell’edificio sarà posto in vendita impedendo per sempre l’ampliamento della struttura culturale con l’ampiezza e il respiro che merita. Si obietta che questa disponibilità alla vendita forse incontrerà le esigenze dell’Archivio di Stato, altra importante istituzione, che vorrebbe spostarsi dai locali nell’edificio dell’Aurum. Ancora una volta (come nel contrapporre gli asili ai giardini) si mettono l’uno contro l’altro dei servizi culturali e le loro esigenze: l’uno a limitare l’altro, ad impedirgli lo sviluppo che servirebbe alla città."

Per Italia Nostra, va ripensato tutto il quadrante del centro storico valorizzandone le sue potenzialità oggi accresciute dal museo dell'Ottocento, riqualificando la sala cinematografica, riaprendo il Teatro Michetti, rilanciando il museo delle Genti D'Abruzzo ed acquisendo la tratta del Bagno Borbonico che ancora ospita il Genio Militare e farne la “casa-museo della città”

"Destinare i locali della ex stazione di Portanuova ad attività culturali; riaprire l’auditorium Giustino De Cecco a Piazza Unione; studiare e riqualificare l’arredo urbano dell’antico tridente di strade; avviare il ripensamento e la
riconquista del lungofiume puntando su archeologia e verde, mettendo in discussione le rampe dell’asse attrezzato e i parcheggi a favore di socialità e cultura.

Dentro questa prospettiva il ruolo del Mediamuseum è centrale; seguendo un percorso graduale , si deve giungere alla riqualificazione dell’edificio, eliminando i maggiori elementi incongrui (tetti in eternit, cartelloni pubblicitari, superfetazioni ecc.) e ad una esclusiva destinazione a museo e per le attività connesse. Altrettanta attenzione andrà riservata alle esigenze dell’Archivio di Stato individuando soluzioni stabili e durature se quella istituzione ne manifesta il bisogno. Infine, ma non con minore importanza, vanno studiate i rapporti di questa parte del centro storico con l’area storica in sinistra del Pescara a partire dall’importante progetto archeologico-urbanistico sul campo Rampigna, che deve investire l’intero sedime dell’antica fortezza e del quale torniamo a chiedere la pubblicità delle scelte progettuali."

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