Ragazzi autistici: incontro alla Asl per scongiurare l'interruzione delle terapie erogate dalla fondazione Oltre le Parole
Dopo il botta e risposta a mezzo stampa scaturito dalla denuncia fatta dall'Angsa Abruzzo, la presidente: "L'obiettivo è trovare una soluzione e dare le giuste risposte ai ragazzi e le loro famiglie"
Lunedì ci sarà alla Asl di Pescara l'incontro con l'Angsa Abruzzo (Associazione nazionale genitori persone con autismo) e a sembra anche con la fondazione Oltre le Parole per risolvere la questione relativa alle terapie destinate ai ragazzi autistici.
Dopo il botta e risposta andato in scena sulla stampa, dunque, il dialogo con un chiaro obiettivo: evitare che i 16 pazienti, tra ragazzi e bambini, presi in carico dalla struttura accreditata, restino senza assistenza.
Il caso è scoppiato con la denuncia pubblica fatta dall'Angsa che aveva fatto sapere dell'interruzione del servizio determinata, questo quanto sostenuto, dalla scarsità di budget che l'Azienda sanitaria avrebbe destinato alla fondazione per l'anno 2023. Una denuncia raccolta anche dalla Cgil intervenuta sia per chiedere la tutela dei ragazzi che di quei percorsi hanno bisogno e che non possono essere interrotti e per la loro salute e per la complessità della gestione familiare, sia per denunciare il rischio che alcuni dei professionisti che lavorano nella fondazione, possano finire in cassa integrazione o, comunque, ritrovarsi disoccupati.
Ad intervenire è stata quindi la Asl stessa lamentando il fatto che sia “impossibile che all'8 febbraio sia già terminato il budget previsto per l'intero 2023” e criticando anche la decisione presa dalla fondazione di procedere con le dimissioni dei ragazzi sin da ora e seguendo l'ordine cronologico di ingresso.
Al centro della vicenda ci sono i ragazzi, i bambini e le loro famiglie con alcuni genitori che hanno spiegato a IlPescara i timori scaturiti dalla vicenda sia per la gestione familiare, ma anche e soprattutto per le conseguenze che il non aver più accesso alle terapie potrebbe avere sui loro figli che hanno bisogno di routine e di non interromperle per non regredire e lasciarsi prendere da comportamenti che potrebbero sfociare anche, ci hanno spiegato, nell'autolesionismo.
L'auspicio della presidente dell'Angsa Abruzzo Alessandra Portinari è dunque quello, ci dice, “che al di là dei numeri che sono sì importanti, si arrivi ad una soluzione che dia le giuste risposte a queste persone e a questi ragazzi cui le terapie devono essere garantite”.