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Il fiume Pescara torna a essere inquinato con la riapertura delle attività, alle stelle il valore degli escherichia coli

È quanto emerge dalla commissione Ambiente nella seduta odierna che ha analizzato i campionamenti eseguiti dall'Aca

Il livello di inquinamento del fiume Pescara era crollato nella fase del blocco quasi totale dovuto all'emergenza Covid-19 (Coronavirus), adesso invece è tornato a schizzare verso l'alto dopo la riapertura delle attività produttive.
È quanto emerge dalla commissione Ambiente nella seduta odierna che ha analizzato i campionamenti eseguiti dall'Aca.

A farlo sapere è il presidente della commissione (alla quale ha partecipato anche Lorenzo Livello, dirigente tecnico dell’Azienda acquedottistica), Ivo Petrelli. 

Durante la fase del lockdown era stato toccato il minimo storico per la presenza di escherichia coli pari a sole 400 unità per 100 millilitri d’acqua. La Fase 2 è invece coincisa con una nuova impennata dei valori, tornati ai massimi storici di 4-6000 unità di escherichiacoli.

«Con l’entrata in vigore del lockdown causa coronavirus, lo scorso 9 marzo», dice Petrelli, «l’Aca ha opportunamente pensato di sfruttare l’occasione, praticamente quasi unica nel suo genere, per verificare come la chiusura contemporanea e prolungata di quasi tutte le attività produttive, dai singoli negozi nell’area cittadina alle piccole aziende di ogni genere che specie in provincia comunque si affacciano sul corso fluviale, potesse in qualche modo incidere o meno sulle condizioni di salute del fiume stesso. L’Aca ha dunque programmato e realizzato tre diversi campionamenti, peraltro eseguiti sempre all’indomani o a ridosso di piogge che hanno determinato anche alcuni sversamenti diretti dei liquami nel fiume per i cosiddetti ‘troppo pieni’, proprio per avere un dato di studio il più possibile oggettivo e utilizzabile, ovvero analizzare le condizioni del fiume nelle condizioni peggiori. E i risultati sono stati assolutamente sorprendenti, utili e significativi. Le piogge con relativi sversamenti monitorati si sono verificati il 23 aprile, il 3 e il 19 maggio. I campionamenti sono stati eseguiti su tre punti di prelievo: a monte del depuratore, dove solitamente confluiscono gli scarichi della provincia; allo scarico immediato del depuratore, il cosiddetto ‘Punto zero’; e a valle del depuratore, che tradizionalmente fotografa la situazione di Pescara città».

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