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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Calano gli infortuni mortali sul lavoro in Abruzzo: i dati diffusi dall'Inail

L'Inail ha diffuso i dati relativi agli infortuni mortali denunciati nei primi quattro mesi del 2022

Calano le denunce di infortuni sul lavoro mortali nel primo quadrimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. Lo ha fatto sapere l'Inali, aggiungendo che il numero di incidenti mortali è stato di 261, rispetto ai 306 dello scorso anno (19 in meno rispetto alle 280 del periodo gennaio-aprile 2020 e 42 in meno rispetto alle 303 del periodo gennaio-aprile 2019). I dati sono diffusi nella sezione "Open Data" e vedono l'Abruzzo fra le regioni con il maggior decremento.

A livello nazionale, i dati rilevati al 30 aprile di ciascun anno evidenziano un incremento per il primo quadrimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 solo dei casi in itinere, passati da 48 a 70, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono scesi da 258 a 191. Il calo ha riguardato l'Industria e servizi (da 263 a 219 denunce) e il conto Stato (da 18 a 11), mentre l'agricoltura ha registrato sei casi in più (da 25 a 31). Analizzando a livello territoriale i dati, salgono di due casi i morti nel centro Italia da 56 a 58, mentre calano al sud da da 87 a 47 e nel nord scendono da 80 a 74. Scendono di una unità nel nord est passando da 66 a 65.

Nelle Isole il dato è stabile, con 17 decessi in entrambi i periodi. Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano le Marche (+5 casi mortali), la Lombardia (+3) e le province autonome di Trento (+3) e Bolzano (+2). I maggiori decrementi, invece, sono quelli della Campania (-15), dell'Abruzzo (-10) e del Molise (-6).

Il calo rilevato tra i primi quadrimestri del 2021 e del 2022 riguarda sia persone di sesso femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 29 a 28, sia soprattutto a quella maschile, che scende da 277 a 233. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 267 a 217 decessi), in aumento quelle dei comunitari (da 10 a 15) e stabili quelle degli extracomunitari (29 in entrambi i periodi). Dall'analisi per classi di età, da segnalare gli aumenti dei casi mortali tra gli under 45 (da 71 a 93 casi) e i decrementi per i 50-64enni (da 172 a 114).

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