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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Indagine Fabi: 160mila abruzzesi senza uno sportello bancario nel comune di residenza

La Federazione autonoma dei bancari italiani lancia l'allarme "desertificazione": in dieci anni in tutto il Paese hanno chiuso più di 11mila sportelli e sono stati 'persi' 250 istituti

Sono 160mila i cittadini abruzzesi a non avere uno sportello bancario nel comune di residenza. Il dato emerge dall'analisi realizzata dalla Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) che lancia un vero e proprio allarme su quella che definisce la “desertificazione” bancaria in Italia. In dieci anni in tutto il Paese a chiudere sono stati 11.231 sportelli: le agenzie erano 32.881 a fine 2012, per poi calare a 23.480 nel 2020 e ancora a 21.650 a fine 2021. Dal 2012 la riduzione e' stata pari al 34,16%, mentre tra il 2020 e il 2021 la contrazione e' stata del 7,79%: in un solo anno le chiusure sono state 1.830. Dato quest'ultimo denunciato già nei mesi scorsi in Abruzzo dai sindacati dove in ordine di tempo le ultime a chiudere sono state 13 filiali della Bper, compresa quella di Pescara provincia in cui, tra il 2020 e il 2021, era già emerso dai dati forniti dalla Banca d'Italia come le organizzazioni avevano sottolineato, seconda solo a quella di Teramo per chiusure: una diminuzione del 12,3 per cento con 15 filiali chiuse (erano 122 nel 2020 e 107 nel 2021). 

In termini assoluti, emerge oggi dall'indagine Fabi, la regione con il maggior numero di comuni senza banche è il Piemonte (713 enti locali, 587mila abitanti), seguita da Lombardia (483 enti locali, 575mila abitanti) e, piu' staccate, Calabria (280 enti locali, 531mila abitanti), Campania (280 enti locai, 699mila abitanti), Lazio (179 enti locali, 245mila abitanti) e Abruzzo (173 enti locali, 160mila abitanti). In Italia a non avere uno sportello bancario sono 4 milioni di cittadini.

A diminuire in dieci anni, spiega ancora lafederazione, sono anche gli istitut di credito: dai 706 del 2012 si è passati ai 474 nel 2020 e ai 456 nel 2021. Questo vuol dire 250 banche in meno (-35,4%) dal 2012 al 2021 e 18 in meno, in un anno (-3,80%), dal 2020 al 2021. Le lavoratrici e i lavoratori bancari erano 315.238 a fine 2012, 275.433 a fine 2020 e 269.625 a fine 2021. La riduzione netta è stata di 45.613 unità (-14,47%) tra il 2012 e il 2021 e di 5.808 unità (-2,11%) tra il 2020 e il 2021. Tutte le uscite dei dipendenti delle banche, comunque, sono state gestite con pensionamenti e prepensionamenti volontari, senza licenziamenti e quindi senza alcuna tensione sociale, grazie al fondo di solidarietà, sottolinea la federazione. Contemporaneamente, grazie al fondo per l'occupazione, sono stati assunti circa 38.000 giovani under 35 ed è così ' stato garantito, nel settore bancario, un importante ricambio generazionale.

La mappa della rete italiana degli sportelli bancari restituisce la fotografia di una Italia a tre velocità, spiega ancora la Fabi'. La desertificazione bancaria risulta molto accentuata nel sud e nelle isole, con il 10,7% della popolazione che vive in 1.193 comuni dove non sono presenti filiali di banche: in tutto, si tratta di 2,1 milioni di soggetti residenti in Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise, Calabria, Puglia, poi nelle isole Sicilia e Sardegna. Piu' contenuto, il fenomeno al Nord (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto) dove gli italiani senza banca sono 1,6 milioni pari al 6% del totale. Nettamente meno preoccupante, poi, la questione se si volge lo sguardo al centro: in Toscana, Umbria, Lazio e Marche, infatti, solo 375.294 persone, pari al 3,2% del totale, risiede in territori che non hanno filiali bancarie.

Tra le regioni più grandi, quella che presenta una minore presenza di banche e' la Calabria col 28,8% dei cittadini (531mila soggetti) residenti in territori non coperti da agenzie bancarie. Poi, a seguire: Piemonte (13,8%, 587mila soggetti), Abruzzo (12,6%, 160mila soggetti), Campania (12,5%, 699mila soggetti).

Fra le regioni più piccole, il record e' del Molise (37,3%) seguito dalla Valle D'Aosta (33,4%, 41mila soggetti). Nelle isole, la desertificazione bancaria interessa il 6,7% della popolazione in Sicilia (320mila soggetti) e il 6,1% in Sardegna (96mila soggetti). Emilia Romagna e Toscana sono, invece, le regioni che presentano il maggior tasso di bancarizzazione del territorio nazionale: la popolazione che risiede in comuni senza banche, infatti, corrisponde, rispettivamente, solo all'1,2% (53mila soggetti) e all'1,5% (54mila soggetti) del totale.

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