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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Estate di incendi, l'Abruzzo tra le 6 regioni più colpite

A tracciare un primo bilancio dell'estate che sta volgendo al termine sono i vigili del fuoco: "Anno più impegnativo dal 2017"

Come era prevedibile, visti i numerosi roghi che si sono verificati, c'è anche l'Abruzzo tra le 6 regioni più colpite dagli incendi in questa estate insieme a Sicilia, Sardegna, Calabria, Molise e Puglia.
È Alessandro Paola, dirigente dell'ufficio di coordinamento e gestione dell'emergenza e vicario del direttore centrale dell'emergenza dei vigili del fuoco, a tracciare il bilancio. 

Una stagione non facile, la peggiore dal 2017 con 130 mila ettari di terreno andati in fumo.

«È stata una stagione molto impegnativa, seconda solo al 2017», dice Paola all'Adnkronos, «il corpo nazionale dei vigili del fuoco è stato molto impegnato: abbiamo avuto 66.217 interventi da metà giugno e un potenziamento di 1.600 uomini rispetto all'ordinario. In tutto il dispositivo nazionale ha potuto contare di 7.500 unità in tutta Italia. Il numero di sortite dei Canadair è stato di 3 mila, il doppio rispetto all'anno scorso. Gli interventi di squadre a terra sono stati oltre 66 mila, come nel 2017, ma oltre 25 mila in più rispetto al 2020».

Paola poi aggiunge: «Con temperature più basse», evidenzia Paola, «è ora facile fare una prima stima perché con le temperature più miti la curva degli interventi si è notevolmente ridotta. Le aree colpite sono state soprattutto quelle nel Meridione. Penso all'incendio dell'Oristano del 24 luglio che ha devastato 13.000 ettari e a quello di Catania. Sicilia, Sardegna, Calabria, Molise, Puglia e Abruzzo sono state le regioni più colpite, ma anche il Lazio non è stata risparmiata con il grosso incendio di Tivoli. Il nostro è un sistema molto flessibile che usiamo per tutte le calamità: c'è stata una mobilitazione di squadre verso i territori colpiti provenienti da altre regioni, soprattutto dal nord. Contiamo di risorse e moduli operativi che da altri territori supportano il sistema locale. Abbiamo un modello operativo molto efficace. Sono stati incendi complessi veicolati da condizioni climatiche che hanno favorito l'espandersi degli incendi anche in aree abitate. Il tempo per spegnerli dipende da più fattori, come il vento e l'umidità. In condizioni normali ci vogliono poche ore, ma in condizioni estreme con temperature così elevate ci vogliono anche parecchi giorni. Abbiamo messo a disposizione tutti i nostri mezzi antincendio più le squadre a terra che spengono definitivamente i roghi. Ci vuole una strategia dietro per domare le fiamme e salvare i centri abitati affinché nessuno rimanga coinvolto».

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