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I parenti delle vittime di Rigopiano sulla coppia arrestata: "Grazie alle forze dell'ordine, serve rispetto per quel luogo"

Il comitato interviene dopo l'arresto di una giovane coppia che aveva violato i sigilli nell'area dove si trovava l'hotel Rigopiano per rubare alcuni giochi da tavolo e scattarsi un selfie

Dopo Alessio Feniello, il padre di una delle vittime del crollo dell'Hotel Rigopiano, anche il comitato dei parenti delle 29 persone rimaste uccise nel gennaio 2017 commenta la notizia circolata oggi 2 maggio riguardante l'arresto, da parte dei carabinieri forestali, di una giovane coppia che aveva violato i sigilli imposti dall'autorità giudiziaria nell'area del crollo, per rubare tre giochi da tavolo e scattarsi un selfie. Il comitato ha ringraziato calorosamente i carabinieri forestali della stazione di Farindola, la stazione parco di Castelli e i colleghi di Penne per l'incessante lavoro di sorveglianza e pattugliamento condotto ormai da 5 anni nella zona sotto sequestro:

"Nonostante siano passati più di 5 anni, tutto il territorio viene ancora controllato giornalmente, a consolidare appunto, l’importanza che ha per noi tutta l’area. La situazione creatasi dispiace moltissimo al comitato, siamo rammaricati per il ripetersi di questi brutti eventi e rattristati nonostante i nostri numerosi appelli, anche perché trattasi di ragazzi, ma allo stesso tempo bisogna ricordare che in quel sito sono venute a mancare 29 persone. Il rispetto per lo stesso e soprattutto per i 29 Angeli, dovrebbe dissuadere i passanti e tutti coloro che si recano in quei posti per passare una giornata con le proprie famiglie, a profanare l’area che per noi è sacra. Abbiamo sempre invitato tutti quelli che vogliono ricordare le 29 vittime con una preghiera, oppure omaggiarle con un fiore, a recarsi davanti l’obelisco dell’hotel, ma simili atteggiamenti devono essere condannati."

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