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Guide del Gusto Lento, un nuovo corso di studi per diventare narratori dell’enogastronomia

Il corso, per soli 50 iscritti, partirà ad aprile, subito dopo le festività pasquali. Il termine per presentare domanda è il 30 marzo

L’università di Teramo lancia il progetto Guide del Gusto Lento (GuGuLe), che, in collaborazione con i Gal Maiella Verde, Terre d’Abruzzo e Terre Pescaresi e con Slow Food Italia, formerà narratori del patrimonio materiale e immateriale della gastronomia locale e degli altri asset di sviluppo turistico ad essa legati. L'obiettivo è di creare occasioni professionalizzanti per diplomati, studenti universitari, lavoratori che già operano (o vogliono operare) in modo sostenibile in attività di valorizzazione e di promozione, a partire dalle risorse agroalimentari del territorio.

Il corso partirà ad aprile, subito dopo le festività pasquali. Il bando, con tutte le informazioni utili, è disponibile a questo link. Il termine per presentare domanda è il 30 marzo. I cinquanta iscritti, una volta concluso il ciclo di lezioni, con riconoscimento di 12 crediti formativi universitari, riceveranno il titolo di “Guida del Gusto Lento” e saranno in grado di comunicare il gusto e i sapori in modo attento e puntuale, trasmettere i saperi locali che si sono stratificati nel tempo, sensibilizzare alla tutela della biodiversità agricola, zootecnica e culturale, illustrare i processi produttivi e gli elementi di qualità delle produzioni.

Le 96 ore totali, ripartite tra didattica e laboratori sensoriali, sono articolate in un primo modulo introduttivo seguito da quattro percorsi tematici dedicati a prodotti caseari e salumi, miele e olio evo, grani e farine, vino naturale e birra artigianali. L’avvio delle attività è previsto il 14 aprile.​ Il coordinamento didattico e scientifico è affidato alla professoressa Rita Salvatore, ricercatrice del dipartimento di scienze politiche dell’ateneo teramano, mentre il coordinamento organizzativo è a cura di Slow Food Italia, l’associazione della chiocciola rossa che da più di trent’anni si occupa di tutelare la biodiversità e la cultura agroalimentare. Il corso è sostenuto dalla Regione attraverso i Gal.

Ieri a Pescara la presentazione ufficiale: “Favorire percorsi formativi focalizzati sulla narrazione e sulla conoscenza dei valori connessi ai patrimoni materiali e immateriali della gastronomia e dell’enologia, che sono strettamente legati alle altre risorse territoriali – ha spIegato Carlo Ricci del Gal Maiella Verde – è da sempre uno dei capisaldi dell’attività dei Gruppi di azione locale. Questo nuovo progetto, promosso in collaborazione con università di Teramo e Slow Food, ci consente di capitalizzare e rilanciare, arricchendola, l’esperienza della Scuola del Gusto, che ha creato negli anni vere e proprie figure professionali capaci di promuovere l’identità eno-gastronomica abruzzese per costruire esperienze turistiche emozionanti e di grande spessore culturale”.

“La valorizzazione della nostra enogastronomia – dichiara il vice presidente della Regione Abruzzo con delega all’agricoltura, Emanuele Imprudente – passa anche dall’attività di ricerca e divulgazione dei principali prodotti tipici regionali, nonché dei piatti della tradizione che rappresentano la storia e la cultura della nostra terra. In tal senso questo nuovo format, proposto dall’università di Teramo, possiede un forte potenziale innovativo, poiché destinato a formare giovani in grado di promuovere il nostro territorio attraverso una narrazione esperienziale, che possa far comprendere, anche all’estero, la qualità delle tante eccellenze del territorio. Un ulteriore tassello – conclude il vice presidente – per rafforzare ed esportare il brand Abruzzo: un’occasione importante per valorizzare le nostre prelibatezze e, nel contempo, un ulteriore volano di promozione turistica di una terra ricca di storia, arte e bellezze paesaggistiche”.

E Rita Salvatore aggiunge: “Il corso affiancherà alla didattica in aula i laboratori, anche in parte svolti in aziende selezionate del territorio abruzzese, con insegnamenti dedicati alle tecniche di comunicazione del gusto e agli aspetti narrativi connessi al turismo eno-gastronomico e alla filosofia Slow Food. Sono previsti, poi, specifici percorsi su prodotti caseari e salumi, apicoltura, olivicoltura, cerealicoltura, vini naturali e tecniche artigianali di brasseria. Un percorso professionalizzante, che porterà i nostri allievi a studiare e conoscere il cuore dell’enogastronomia e quindi a saperla comunicare, nel rispetto dei principi di sostenibilità territoriale”.

Conclude il rettore Dino Mastrocola: “Il corso di formazione, aperto a diplomati e laureati, è parte del percorso di studi sulle tematiche agroalimentari e turistiche che vede l'università di Teramo protagonista nella realtà regionale. Il percorso individuato fornirà competenze specifiche e, allo stesso tempo, fornitura 12 crediti formativi spendibili in altri corsi di laurea della nostra università e, non è escluso, che in futuro, questo percorso possa far parte di un corso di laurea triennale. C'è sempre da tener presente la vocazione agroalimentare e turistica della nostra regione, e l’università deve sempre interagire con i territori e le istituzioni per rendere un servizio completo e non solo accademico”.

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