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Filovia, il Comitato strada parco al sindaco dopo la sentenza del Tar: "Le sue parole rammaricano, prenda atto del fallimento"

Il giorno dopo la vittoria davanti al tribunale amministrativo che ha di fatto fermato il cantiere, il comitato risponde a Masci che ha annunciato il ricorso al consiglio di Stato: "Sancita l'irregolarità dei lavori e sul Co2 i dati Arta lo smentiscono"

“Il Comitato Strada parco bene comune accoglie con profondo rammarico la reazione a caldo del sindaco Carlo Masci, il quale insiste, contro l’evidenza e finanche il comune buonsenso nel ritenere che 'alcuni cittadini contestano per lo più per l’interesse personale di non avere il fastidio del filobus su una strada che vorrebbero solo per bici e pedoni'. È viceversa ormai chiaro a tutti come la strada parco non si presti per la peculiare configurazione dello stato dei luoghi -ad accogliere i treni Van Hool Exqui.City18T a guida manuale libera in condizioni di sicurezza. Lo ha finalmente accertato e deliberato il collegio giudicante del Tar di Pescara, con una sentenza esemplare e lungimirante di ben 51 pagine”.

Inizia così la controreplica del comitato al sindaco che ieri ha dichiarato di non essere rimasto stupito della decisione del Tar e di avere intenzione di ricorrere al consiglio di Stato perché, ha detto, quella della filovia è una infrastruttura “cui la città di Pescara non può rinunciare”.

“Non gioverà ad alcuno – prosegue il comitato -, tanto meno al primo cittadino di Pescara, affermare con disinvoltura in eccesso che 'il Tar sospende i procedimenti, il consiglio di Stato annulla quanto stabilito dal Tar, i lavori si rallentano e i cittadini pescaresi continuano a respirare il Co2 scaricato dalle migliaia di auto che girano per la città'. Peraltro, i dati Arta lo smentiscono, confermando netti miglioramenti conseguiti nella qualità dell’aria a prescindere dall’avvento del filobus”.

“Il Tar di Pescara, a ben leggere e dedurre, ha in verità sancito come quei lavori grossolani e irregolari voluti dal sindaco giorno e notte 'pancia a terra, con tutto sé stesso – incalzano i ricorrenti che hanno definito quella di ieri una giornata storica per la città - siano gravemente illegittimi e lesivi dell’ordinamento consolidato. Senza trascurare, poi, che le opere pubbliche devono essere realizzate in conformità alla legge e ai regolamenti, giammai 'a tutti i costi', dopo averle imposte con arroganza autoreferenziale contro la volontà dei potenziali fruitori del servizio. Le opere pubbliche di tal fatta nascerebbero sotto una cattiva stella e, nel caso di specie, non potrebbero neppure essere realizzate a regola d’arte per la fornitura di un servizio di trasporto efficiente e confortevole, da offrire a tutte le categorie di utenti senza discriminazioni di sorta. Favorendo in tal modo il pessimo impiego del prezioso denaro pubblico disponibile accordato dal Cipess nel lontano 1995, a danno rilevante del territorio, il paesaggio, il patrimonio arboreo, le casse dello Stato, e vanificando del tutto lo stesso 'vantaggio collettivo' malamente perseguito”.

“Bene farebbe allora il primo cittadino di Pescara a prendere finalmente atto di un palese fallimento, sul piano politico e su quello progettuale, annunciato puntualmente dal comitato il 4 ottobre 2010 in tempo utile per rimediare, ora certificato dall’eccellentissimo tribunale amministrativo della città di Pescara. Una doverosa riflessione approfondita, funzionale alla valutazione di una rinnovata ipotesi progettuale di percorso e di vettore – conclude il Comitato strada parco -che sia davvero utile, praticabile e sostenibile, a tutela autentica del superiore interesse pubblico prevalente”.

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