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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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File al pronto soccorso, Argentini (Nursind): "Potenziare il personale e i piccoli ospedali"

Il segretario provinciale lancia la sua ricetta per evitare attese infinite e interviene anche sulle aggressioni agli infermieri: "Bisogna garantire più sicurezza"

Dopo la morte di Bruno D'Attanasio al pronto soccorso di Pescara, il segretario provinciale del Nursind Antonio Argentini ha avuto un incontro con i suoi colleghi infermieri per capire meglio quali siano le criticità che attualmente sussistono all'interno della struttura sanitaria. Nei prossimi giorni lo stesso Argentini parlerà con i vertici della Asl e con l'assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì.

"Allo stato attuale - spiega il segretario a IlPescara.it - ci sono molti pazienti che stazionano nel pronto soccorso anche perché non trovano collocazione in ospedale, quindi invece di essere ricoverati, in mancanza di posti letto, restano al pronto soccorso. Ne consegue che il personale è tenuto a fare anche attività di reparto, e chiaramente questa cosa ingolfa tutto facendo dilatare i tempi di attesa. Che ci sia carenza di medici lo sappiamo, ma c'è bisogno di maggior personale. È opportuno inoltre fare una rivalutazione del numero dei degenti, che - mi dicono - spesso rimangono là anche per sette giorni. Tutto ciò non va bene né per i poveri pazienti né per il personale. Si potrebbe risolvere tale questione utilizzando, ad esempio, i presidi ospedalieri più piccoli, come quelli di Penne e Popoli, o anche le strutture private".

Qualche sera fa un infermiere del pronto soccorso è stato aggredito con un pugno in faccia da un paziente, molto probabilmente ubriaco, riportando la frattura del setto nasale: "Questi episodi si verificano spesso - commenta Argentini - C'è gente che va al pronto soccorso solo per cercare la rissa. Lì ormai succede di tutto. Il problema è che ci sono molte persone letteralmente fuori di testa. Perciò è importante garantire una maggiore sicurezza per gli operatori sociosanitari", conclude.

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