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Viale Marconi a misura di ciclista: la Fiab avanza le sue proposte all'amministrazione

Questa mattina l'incontro in Comune con il sindaco Masci e l'assessore Mascia, il presidente Fiab Pescarabici Filippo Catania: "auspichiamo una maggiore partecipazione e condivisione dei processi decisionali sul futuro della città"

Consegnate dalla Fiab (Federazione italiana ambiente e biciclette) all'amministrazione comunale le proposte per far sì che viale Marconi venga ripensata per accogliere la mobilità sostenibile. Proprio questo, infatti, è stato uno dei temi al centro dell'incontro che oggi hanno avuto il sindaco di Pescara Carlo Masci e l'assessore comunale alla mobilità Luigi Albore Mascia con il presidente della Fiab Pescarabici Filippo Catania e il segretario-tesoriere nonché coordinatore interregionale della Federazione Abruzzo-Molise Giancarlo Odoardi.

“Il dialogo sulla mobilità urbana pescarese è sempre stato aperto e franco innanzitutto con l'assessore Mascia che ha voluto costantemente dialogare con Fiab Pescarabici fin dal suo insediamento in Comune – dichiara Catania -. Il dialogo odierno è stato altrettanto aperto e franco anche sulla base del Biciplan che sta adottando il Comune di Pescara i cui progettisti ci hanno consultato a più riprese”. Dieci i punti in cui si articola la proposta avanzata dalla federazione per far sì che viale Marconi sia anche a misura di ciclista a cominciare dall'obbligatorietà di adeguamento delle opere a quanto previsto dalla legge 19 ottobre 1998, n. 366 (Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica), che al punto 2-bis dell'articolo 10 prevede che “gli enti proprietari delle strade provvedono altresì in caso di manutenzione straordinaria della sede stradale, a realizzare percorsi ciclabili adiacenti purché realizzati in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di sicurezza”, riferisce il presidente Fiab. Una norma che si aggiunge a quanto previsto dalla legge regionale del 2013 per lo sviluppo della mobilità ciclistica lì dove prevede che, si legge testualmente, “nel quadro delle indicazioni del Piano regionale della mobilità e dei trasporti e dei relativi piani di attuazione, una quota non inferiore al dieci per cento dei posti auto previsti, adeguatamente attrezzata, è riservata al parcheggio di biciclette”. Laddove assente la pianificazione, sottolinea Catania, “appare chiaro l'intento del legislatore che l'ente che pianifica dovrebbe quanto meno considerare come suggerimento operativo”. Quindi la previsione di una segnaletica ad hoc, oltre che di parcheggi lineari per le bici lungo tutta la strada oltre ad altri che andrebbero realizzati “in concomitanza di nodi di aggregazione di servizi”.

Una possibilità è quindi quella di trasformare viale Marconi in E-bis, ovvero strada urbana ciclabile come previsto dal decreto 76/2020, spiega ancora Catania, con l'asse viario su cui si dovrebbero prevedere più stazioni di servizio ad uso ciclistico se si dovesse aver necessità di una pompa o qualsiasi altro attrezzo utile in caso di necessità. Al nono punto la richiesta di realizzare recinti elettronici per il parcheggio dei mezzi siano esse biciclette o monopattini, così da evitarne la dispersione. Infine la richiesta di promuovere campagne comunicative come “La spesa in bici” e azioni capaci di favorire l'interazione di coloro che si spostano in bicicletta con le attività commerciali. “Auspichiamo – conclude Catania - una maggiore partecipazione e condivisione dei processi decisionali nella definizione di scelte che impattano sul futuro sviluppo della città”.

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