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Mercoledì, 27 Settembre 2023
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Niente pesce fresco in banchina dal 19 agosto al 24 settembre: scatta il fermo in tutta la regione

Pescherecci in porto da San Benedetto del Tronto (Marche) a Termoli (Molise) ricorda Coldiretti Impresapesca sottolineando le difficoltà del settore a causa delle ultime decisioni dell'Europa e chiedendo attenzione alle etichette al momento dell'acquisto nel periodo di stop

Resteranno attraccati in porto dal 19 agosto al 24 settembre i pescherecci: scatta il fermo pesca su parte della costa adriatica e dunque anche a Pescara. A ricordare l'attuazione della misura è Coldiretti Impresapesca come riporta l'agenzia Dire, sottolineando che lo stop interesserà il tratto tra il sud delle Marche, l'Abruzzo e il Molise (da San Benedetto del Tronto a Termoli).

“Come lo scorso anno - spiega Coldiretti Impresapesca - in aggiunta ai periodi di fermo fissati i pescherecci dovranno effettuare ulteriori giorni di fermo a seconda della zona di pesca e del tipo di risorsa pescata. Nonostante l'interruzione dell'attività sulle tavole delle regioni interessate sarà comunque possibile trovare prodotto italiano, dal pesce azzurro come le alici e le sarde, al pesce spada, ed inoltre a spigole, orate, sogliole, cannocchie, vongole e cozze provenienti dalle barche della piccola pesca, dalle draghe e dall'acquacoltura”.

Il consiglio è dunque quello di verificare bene le informazioni in etichetta sui banchi di pescherie e supermercati, ma per assicurare reale trasparenza, sottolinea l'associazione, “occorrerebbe arrivare all'etichettatura obbligatoria dell'origine anche al ristorante. Il fermo cade quest'anno in un momento difficile - denuncia Coldiretti Impresapesca - con la spada di Damocle delle nuove linee di indirizzo del commissario alla Pesca ed all'ambiente Virginijus Sinkevicius che pende sulla flotta Italia. La misura più dirompente è il divieto del sistema di pesca a strascico. Ma le nuove linee prevedono anche la restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30 per cento di quelle attuali, denuncia Coldiretti Impresapesca, con scadenze ravvicinate nel 2024, 2027 per concludersi nel 2030”.

“Resta poi il problema – aggiunge Coldiretti - che l'assetto del fermo pesca 2023 non in tutti gli areali risponde ancora alle esigenze delle aziende né a quelle di sostenibilità delle principali specie target della pesca nazionale, tanto che lo stato di alcune risorse che il fermo vorrebbe tutelare, in una delicata fase di vita, nei 38 anni di fermo pesca non è gran che migliorato nonostante gli sforzi e le restrizioni messe in atto dalla flotta nazionale che ha visto una contrazione perdendo circa il 33 per cento delle unità da pesca e 18 mila posti di lavoro”.

“l fermo - conclude Coldiretti Impresapesca - non deve essere una mera restrizione dei tempi di pesca, misure già abusate dai regolamenti comunitari, ma deve avere come obiettivo quello di tutelare le risorse target nelle fasi biologiche più importanti quali la nascita e l' accrescimento dei giovanili, una fase di tutela che non può essere disgiunta dalla attenzione alla sostenibilità economica delle imprese di pesca coinvolte alla misura di fermo e dalla sostenibilità sociale per la tenuta dei territori costieri e delle tante economie collegate alla produzione ittica quali il commercio, la ristorazione, il turismo e la cantieristica”.

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