Fedeli preoccupati per la "sparizione" del presepe del Sacro Cuore: chiesto un incontro in Comune
A dargli voce è il presidente dell'associazione dei consumatori Contribuenti Abruzzo Donato Fioriti: all'assessore comunale ai lavori pubblici si chiedono rassicurazioni sul fatto che l'opera inaugurata nel 2018 torni al suo posto una volta completati i lavori di riqualificazione che interessano la piazza
Fedeli preoccupati per il presepe storico che si trova davanti al santuario del Sacro Cuore. “Il timore – riferisce i presidente dell'associazione consumatori Contribuenti Abruzzo e componente del Cruc regionale Donato Fioriti – è che al termine dei lavori di riqualificazione possa 'sparire' e cioè non tornare al suo posto”.
Quelle che si chiedono, in sostanza, sono rassicurazioni ed è per questo che Fioriti chiede formalmente un incontro all'assessore comunale ai Lavori pubblici Luigi Albore Mascia.
“L’opera dello scultore Maria Franco Petronio del Ponte - spiega Fioriti- venne inaugurata nel 2018 dall’allora amministrazione comunale, su richiesta del rettore dell’epoca del santuario della Misericordia don Tonino Di Tommaso”. Un'opera significativa, sottolinea, realizzata con il taglio diretto che consiste nel togliere dal blocco di roccia l'eccesso rispetto alla figura che si vuole ottenere. “È stato scelto questo materiale in quanto si ricollega agli ornati presenti nella facciata del santuario (portale, finestre, rosone, chiusi) eseguiti alla fine degli anni '40 del secolo scorso dallo scultore leccese Adorre Malorgio. L'idea della Natività in pietra ci ricorda i presepi di Arnolfo Di cambio che si trova nella Basilica Santa Maria maggiore Roma, e di Nicola e Giovanni Pisano (Siena-Pistoia) oltre che quelli della tradizione di scuola napoletana del settecento – prosegue il presidente dell'associazione -. Ogni figura è stata creata in esemplare unico, in base al personaggio rappresentato nella scena presepiale, Strumenti utilizzati sono quelli, per tradizione usati dagli scalpellini della Majella: scalpelli a punta, a punta piatta, a Gradina, martellina, bocciare, raspa e così via”.
All'incontro chiede anche partecipino l'attuale rettore del santuario, lo scultore e chi si è occupato di realizzare l'opera. “Confidiamo – conclude Fioriti - nella sensibilità e lungimiranza dell’uomo, prima che dell’amministratore Mascia, per la positiva conclusione della vicenda, tra l’altro proprio con l’approssimarsi della natività”.