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Mercoledì, 22 Marzo 2023
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Donazione degli organi, Abruzzo maglia nera: oltre il 50 per cento dei familiari si oppone all'espianto

Il dato è stato al centro di un incontro tenutosi nella sala consiliare del Comune di Spoltore con lo scopo di sensibilizzare al tema

Solo Umbria e Basilicata fanno peggio dell'Abruzzo che con le altre due regioni si guadagna la maglia nera per le opposizioni alla donazione degli organi da parte dei familiari del deceduto con una percentuale di “no” pari al 51,5 per cento (l'Umbria è al 65 per cento e la Basilicata al 54,4 per cento). Un dato, tra l'altro, in peggioramento rispetto al 2021 e il 2022.

Questo uno dei temi al centro dell'incontro svoltosi nella sala consiliare del Comune di Spoltore per sensibilizzare alla donazione. “Guardando la mappa sulle opposizioni - ha sottolineato Daniela Maccarone del centro regionale per i trapianti - è evidente che aumentano scendendo di latitudine”. Il dato dipende dalla fiducia verso la sanità pubblica perché “chiaramente – aggiunge - in Lombardia e Veneto non ci sono solo lombardi e veneti, ma anche persone originarie del sud”. Per Maccarone il calo del dato si motiverebbe nel fatto che “durante il covid i medici erano considerati degli eroi, e questa diversa percezione spiega il maggiore favore verso le donazioni”.

Centrale dunque comunicare e far comprendere l'importanza di donare gli organi, ha sottolineato Irene Rosini coordinatrice infermieristica dell'unità operativa complessa di anestesiologia rianimazione e terapia del dolore della Asl di Pescara. “I familiari di un potenziale donatore devono decidere in una situazione difficile, per questo è importante che ci sia il consenso a monte”, ha spiegato.

La legge in realtà considera tutti i cittadini donatori, e andrebbero informati che la mancata dichiarazione di volontà è considerata assenso alla donazione. “Ma il 'silenzio-assenso' introdotto nel 1999 non è mai stato applicato per la mancanza dei decreti attuativi”, ha precisato Rosini.

Una responsabilità l'avrebbe anche la stampa per il coordinatore locale trapianti della Uoc Alessandro Patarchi che racconterebbe di storie non reali laddove si parla di persone che si svegliano dal coma quando ormai l'espianto è stato deciso. Non vere perché, sostiene, la differenza tra il coma e la morte cerebrale “è la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo”. Solo in questo caso, spiega facendo riferimento ad un caso verificatosi a Verona per il quale l'accertamento di morte non sarebbe stato fatto così come nessuna autorizzazione all'espianto ci sarebbe stata , è possibile la donazione degli organi. “Semplicemente – ha aggiunto parlando degli articoli usciti sul caso - i genitori avevano deciso di autorizzare la donazione nel caso in cui la situazione fosse precipitata”.

Soddisfatto dell'incontro il sindaco Chiara Trulli che annuncia che altri se ne terranno per sensibilizzare al tema. “È centrale – ha affermato - il coinvolgimento dei medici di base, il loro ruolo è fondamentale” L'appuntamento svoltosi nella sala consiliare del Comune di Spoltore è stato realizzato in collaborazione con Aido Pescara, Aned, Asl di Pescara e Avezzano-Sulmona-L'Aquila, Opi Pescara e CsvAbruzzo”

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