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Tagliata la luce alla sede della Croce Rossa di Spoltore: domani tocca ad acqua e gas

Una bolletta non pagata fa "chiudere" la struttura. Il consigliere FdI D'Ettorre porta il caso in consiglio comunale indicando l'amministrazione come responsabile, ma arriva la replica: l'edificio fa capo alla Provincia

Dal 21 ottobre la sede della Croce Rossa di Spoltore è senza luce perché l'utenza è stata tagliata. Domani sarà la volta di acqua e gas. Questa è la certezza così come lo sono i disagi che ne sono conseguiti.

Su come però siano andate, o meglio su eventuali responsabilità, le cose le posizioni divergono. Per il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Stelvio D'Ettorre questra è in capo all'amministrazione che ha avanzato la richiesta del distacco delle utenze e a questa ora con un'interrogazione chiede chiarimenti. L'amministrazione da parte sua fa sapere che se c'è un caso non è politico, ma amministrativo dato che se è vero che ha avviato la procedura di distacco, è pur vero che da un anno con l'edificio di Villa Raspa dove si trova l'associazione il Comune non ha più nulla a che fare dato che è tornato nella disponibilità del proprietario, la Provincia. Ente che lo ha poi assegnato tramite bando all'associazione di soccorso senza che nessuno si preoccupasse di volturare le utenze rimaste a carico dell'ente comunale che ha continuato a pagarle fino a quando non ha deciso di procedere con la procedura di distacco.  

Distacco arrivato a quanto pare per una bolletta della luce da 65 euro. Se su quello che è destinato a diventare un "caso" a questo punto si parlerà in aula, quel che è certo è che molti farmaci sono stati buttati e che le batterie degli strumenti elettromedicali tra cui defibrillatore e respiratore utilizzati sull'ambulanza a disposizione, si sono scaricati al punto che, fa sapere il presidente della Cri di Spoltore Parisi, si è dovuto riacquistarle e ora lo scontro si sposterà anche sul chi deve ripagare cosa nell'eventualità di un danno riconosciuto e che si aggira su diverse migliaia di euro. Il mezzo , così come tutte le attività, è stato spostato nella sede di via Cagliari, a Villa Raspa.

“Ritengo che quanto avvenuto sia un fatto gravissimo", dichiara D'Ettorre nella nota con cui annuncia l'interrogazione. "Chiedo di conoscere le motivazioni per le quali il primo cittadino di Spoltore abbia ritenuto ragionevole fare richiesta dei distacchi delle utenze per il locale assegnato al comitato della Croce Rossa, ben sapendo l’enorme danno che avrebbe procurato alla più grande associazione umanitaria ausiliaria dei poteri pubblici oltreché ai cittadini di Spoltore e non solo". "Sono a conoscenza della quantità dei farmaci che sono stati buttati, destinati anche alla popolazione ucraina,e del grande disagio causato per l’organizzazione di ogni attività, compresi i tre corsi di reclutamento in essere, dirottati altrove con non poche difficoltà”, aggiunge. “Inutile ricordare quanto sia fondamentale per i territori la presenza della Croce Rossa, sempre pronta ad intervenire in soccorso dei cittadini. Encomiabili le attività svolte dai volontari durante i periodi più difficili della pandemia: in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale, sono stati indispensabili per le campagne di tamponi e vaccini, manifestando la massima cura per le persone malate di covid che sono state assistite quotidianamente per la distribuzione di farmaci e viveri, per il cambio biancheria e per qualsiasi necessità individuale si presentasse".

"Credo, invece – conclude D'Ettorre -, che sia utile e necessario sapere quanto prima dal sindaco come mai proprio alla Croce Rossa si impedisca, e nel peggiore dei modi, di continuare a svolgere la propria attività in un luogo frutto di una convenzione sottoscritta con il Comune. Con l’interrogazione chiedo anche di sapere quali provvedimenti il sindaco intenda adottare come risarcimento materiale e morale per i danni causati alla sopraindicata associazione umanitaria”.

Una prima risposta è dunque quella data dall'amministrazione e gli uffici a IlPescara che ribadisce la sua ormai estraneità alla gestione dell'edificio provinciale. Che siano mancate le comunicazioni e sel su vi siano o meno responsabilità si discuterà. Ora l'auspicio di tutti, Croce Rossa in primis, è che si trovi in pochi giorni una soluzione così che si possa tornare a lavorare nella sede di Santa Teresa.

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