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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Tornare da scuola per gli studenti dell'entroterra è un'Odissea, i sindaci alla Tua: "Non vanno penalizzati"

Dieci primi cittadini hanno portato all'attenzione della società, ma anche della giunta, l'ufficio scolastico e il provveditorato i disagi che i ragazzi che frequentano tre istituti di Pescara sono costretti a vivere: domani l'incontro

Gli studenti dei comuni dell'entroterra sono penalizzati dal trasporto pubblico locale e per questo domani mattina alle 9.30 i dieci sindaci che hanno raccolto le loro istanze e quelle delle loro famiglie, come da loro richiesto, avranno un incontro nella sede della Tua (Società unica di trasporto abruzzese). Incontro cui parteciperanno anche i presidi delle tre scuole, i rappresentanti dell'ufficio scolastico regionale e il provveditorato “per adottare soluzioni – si legge nella nota congiunta dei primi cittadini - che devono essere necessariamente trovate per non discriminare studenti che si troverebbero ad essere penalizzati solo per non abitare in città”.

Si tratta in realtà della seconda riunione per un problema che riguarda nello specifico le tempistiche del trasporto pubblico locale: non ci sarebbe coordinamento tra il servizio di trasporto scolastico e l'orario di uscita degli studenti che perderebbero ore, creando disagi anche alle famiglie, per tornare a casa avendo poi un tempo risicato per studiare e dunque con il rischio di non riuscire a tenere un buon rendimento scolastico. A viverlo sarebbero in particolare, sottolineano i sindaci, i ragazzi che frequentano a Pescara l'istituto superiore Alessandro Volta, il liceo artistico Bellisario-Misticoni e l'istituto alberghiero De Cecco.

Parliamo degli studenti pendolari di Sant'Eufemia a Maiella, Caramanico Terme, Roccamorice, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Scafa, Abbateggio, Turrivalignani, Lettomanoppello, Salle e Serramonacesca e gli esempi sui disagi che vivono ogni giorno non mancano. Per quelli di Roccamorice che terminano le lezioni alle 14, l'autobus c'è un quarto d'ora prima e cioè alle 13.45. Questo vuol dire che non possono prenderlo, che sono costretti ad aspettare ore e che spesso, spiegano i primi cittadini, i genitori devono percorrere chilometri per recuperarli in uno dei punti di scalo previsti dagli autobus successivi. I ragazzi che tornano invece dall'istituto Volta sono circa 40 e da lunedì avranno i lrientro pomeridiano con uscita alle 16. Per tornare però iil primo autobus con capolinea a Sant'Eufamia a Maiella parte alle 17.30 circa il che vuol dire un'ora e mezza di attesa quasi due ore di viaggio per raggiungere i comuni più lontani.

Vere e proprie traversate, chiosano i sindaci. “La soluzione sembra potersi orientare unicamente in soluzione da individuare in modulazioni oppure deroghe agli orari scolastici riguardanti gli studenti dell'entroterra”, aggiungono auspicando che l'incontro di domani possa portare ad una soluzione diversa sui trasporti redigendo magari un piano ad hoc dedicato agli studenti. “La vicenda lascia emergere con forza uno dei tanti fattori che indeboliscono la struttura sociale dei piccoli paesi dell'entroterra; non garantire un'istruzione competitiva vuol dire abbassare il livello di scolarizzazione dei piccoli comuni che perdono capacità 'endogena' di generare capitale umano preparato e adeguato a tutelare le prerogative del proprio territorio”, concludono i primi cittadini” che a vedere penalizzati i loro ragazzi solo per il luogo in cui vivono non ci stanno.

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