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Sabato, 20 Aprile 2024
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Negozi accessibili: un patto tra Comune, associazioni di categoria e dei disabili per garantirli

L'assessore comunale Nicoletta Di Nisio propone rampe rimovibili per andare incontro alle esigenze di tutti, commercianti e persone in carrozzina: venerdì la commissione commercio e la sottoscrizione

Un patto tra Comune, associazioni dei disabili e commercianti per trovare una soluzione che renda possibile l'accesso ai negozi di chi è in carrozzina tenendo conto anche delle difficoltà che alcune attività hanno nel garantirla avendo spazi molto piccoli o gradini molto alti. E' quello che sarà sottoscritto molto probabilmente venerdì prossimo a seguito di una commissione commercio convocata ad hoc. Un patto che per l'assessore comunale alle politiche della disabilità Nicoletta Di Nisio, rappresenta solo un primo step verso l'obiettivo dell'abbattimento delle barriere architettoniche che da sempre rendono difficile accedere non solo ai negozi, ma anche ad alcuni stabilimenti balneari e uffici pubblici.

Data la complessità di realizzare le rampe di ingresso in alcune attività commerciali dove è necessario procedere a studi di fattibilità delle strade perché queste siano a norma e dunque della giusta pendenza senza che rappresentino un pericolo per pedoni o ciclisti, l'idea spiega Di Nisio, è quella di far sì che tutti i negozi si forniscano di rampe rimovibili che possano essere utilizzate ogni qualvolta ve ne sia necessità. Un discorso avviato già prima del covid con la categoria, sottolinea l'assessore comunale che del tema si sta occupando con il presidente della commissione commercio Fabrizio Rapposelli, ripreso in queste settimane e affrontato ieri nel corso di un incontro che i rappresentanti delle associazioni di categoria hanno avuto con i due e l'assessore al commercio Alfredo Cremonese con cui si è parlato della notte bianca dei saldi fissata per il 2 luglio.

Tante le segnalazioni ricevute dalla Di Nisio sin dal suo insediamento spiega lei stessa, da persone che lamentano la difficoltà non solo di entrare nei negozi, ma anche in altre tipologie di attività pubbliche. Segnalazioni che ieri ha portato al tavolo cui sedevano Confcommercio, Confesercenti e Ascom. Da parte loro è stata data massima disponibilità a trovare una soluzione sebbene si debba tener conto, sottolinea la presidente Confesercenti Marina Dolci, delle oggettive difficoltà di alcune attività i cui ingressi hanno gradini molto alti per cui si necessità di studi specifici per avere una rampa tale da garantire l'accesso così come previsto dalla legge e di altre che hanno spazi davvero molto piccoli, anche di 18 metri quadrati. Soluzioni che, per ovvie ragioni, richiedono tempo. A tutti però va garantita la possibilità di accesso e l'uso di pedane rimovibili sembra essere la soluzione che, ad oggi, può accontentare tutti. “Sono cose che non si risolvono in due giorni. Sono problemi che ci sono da ben prima del mio assessorato – tiene a precisare Di Nisio -. Questo percorso lo abbiamo avviato prima della pandemia, poi con il covid con l'emergenza la situazione è rimasta in stallo e me ne prendo la resposabilità, ma sul tema avevo già presentato una delibera”. Tema balzato agli onori delle cronache dopo la denuncia del presidente dell'associazione Carrozzine Determinate Claudio Ferrante che si era fatto fotografare davanti al negozio della Pescara Calcio mostrandone l'inaccessibilità “forse senza sapere – sottolinea ancora l'assessore comunale –, che ad una soluzione si lavora già da tempo”. Dalla Di Nisio c'è anche la disponibilità a studiare con i commercianti soluzioni vantaggiose anche in termini di spesa, magari attraverso l'individuazione di una ditta unica che possa fornire il servizio applicando una scontistica.

Dolci, da parte sua, fa sapere che ci si organizzerà per spronare i colleghi a rispettare quanto previsto dalla legge e dunque lo spirito da parte delle organizzazioni di categoria, è collaborativo. Per questo venerdì, alla presenza dello stesso Ferrante, conclude Di Nisio, si terrà una commissione ad hoc per arrivare a quel patto che permetta ai disabili di entrare in tutti i negozi della città e ai commercianti di avere il tempo necessario per organizzarsi lì dove la difficoltà è rappresentata anche dalla strutturazione degli spazi che ospitano l'attività. 

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