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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Aumentano nella diocesi le richieste di annullamento dei matrimoni, Don Buzzelli: "Non giudichiamo le persone"

Don Maurizio Buzzelli, presidente del tribunale ecclesiastico diocesano di Pescara, illustra i numeri delle richieste di annullamento dei matrimoni religiosi pervenute negli ultimi mesi

Nel 2020 sono 41 le cause avviate nella diocesi di Pescara - Penne per l'annullamento di matrimoni religiosi. Lo ha fatto sapere il tribunale ecclesiastico diocesano (Ted) tramite il presidente don Maurizio Buzzelli, aggiungendo che queste pratiche si aggiungono alle 29 pendenti del 2019, per un totale di 70 casi trattati. Di queste, 26 cause sono state già definite con sentenza: 24 affermative, 1 negativa e 1 archiviata e i motivi di nullità riguardano per la maggior parte il grave difetto di discrezione di giudizio o l'incapacità per causa di natura psichica.

Nel 2018, su invito di Papa Francesco, anche il Ted di Pescara ha riformato il processo canonico con la procedura breve, chiedendo ai vescovi e alle comunità locali di interessarsi in prima persona delle famiglie ferite istituendo i tribunali anche nelle diocesi:

"Parlare del Tribunale diocesano e delle richieste di nullità matrimoniale è sempre difficile. Innanzitutto perché tante sentenze risultano affermative per immaturità ed incapacità ad assumere oneri e doveri da parte dei nubendi. Questo ci interpella come Chiesa, ci interroga riguardo alla formazione al Sacramento del Matrimonio e alla verifica della validità dello stesso nell’istruzione prematrimoniale."

Don Buzzelli evidenzia poi che vi sia spesso la convinzione che l'annullamento sia qualcosa che si compra, un itinerario lunghissimo, mentre attualmente i tempi sono di un anno per il processo ordinario e quattro mesi con la procedura breve, per un costo di 525 euro per le spese del Tribunale e di somme fissate da 1600 a 3000 per gli avvocati che, generalmente, sono sempre disponibili alle esigenze delle coppie.

"Dove fosse necessario si può richiedere il gratuito patrocinio come accaduto per 8 delle 31 sentenze pubblicate l'anno scorso. Contattare il tribunale per una consulenza e per la valutazione sull’opportunità di iniziare l’iter per la dichiarazione di nullità è sempre gratuito, ma direi necessario per una questione di coscienza, per poter partecipare in modo più sereno alla vita della Chiesa. Il tribunale Ecclesiastico non giudica le persone, ma l’evento"

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