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Mercoledì, 27 Settembre 2023
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Di Giampietro (webstrade) sulla filovia: "Dopo 25 anni si volta pagina e si progetta la mobilità della Nuova Pescara"

L'architetto Giuseppe Di Giampietro pone alcune riflessioni dopo la sentenza del consiglio di Stato che ha accolto il ricorso per far riprendere i lavori lungo la strada parco

Ripensare la strada parco come asse viario della Nuova Pescara, dove trovare la mobilità pedonale, ciclabile e il mezzo pubblico. L'architetto Giuseppe Di Giampietro di Webstrade commenta la sentenza sulla filovia del consiglio di Stato, che ha di fatto accolto il ricorso del Comune, della Regione, di Tua e del ministero per chiedere di poter proseguire i lavori di realizzazione del primo lotto. Di Giampietro parla di una sentenza senza nè vincitori nè vinti:

"Finalmente, dopo 25 anni di inerzie, polemiche e incapacità di affrontare il tema dell’asse Tcsp, del trasporto collettivo in sede propria, sulla ex linea ferroviaria Adriatica, la sentenza del 25 agosto del consiglio di Stato parrebbe segnare la fine di una storia infinita di polemiche, contrapposizioni, indecisioni, ostilità non dichiarate, incapacità di pianificare un futuro sostenibile per Pescara e la sua area metropolitana. Si deve completare la linea del trasporto collettivo in sede propria sull’ex ferrovia Adriatica, ora chiamata strada-parco.  Intanto una certezza. Non chiamiamola filovia sulla strada parco, ma asse della mobilità  sostenibile, per pedoni, ciclisti e trasporto pubblico, per la città di Nuova Pescara. Infatti, per questa Linea 1 - stradapParco si tratta di un asse baricentro per l’abitato costiero, tra Pescara e Montesilvano, facilmente raggiungibile a piedi, dalle pendici collinari al mare, utilizzabile non solo dalla filovia, ma anche da altri mezzi pubblici a basso impatto ambientale e, con delle modifiche da introdurre, da pedoni e ciclisti, tali da garantire un servizio urbano frequente  e confortevole, alternativo e concorrenziale agli oltre 70 mila veicoli al giorno  che attraversano la fascia costiera tra le due città. La nuova città di Nuova Pescara da 200 mila abitanti e la città metropolitana allargata da 350 mila abitanti non possono farne a meno, per avere un futuro sostenibile ed europeo"

Di Giampietro evidenzia come questa contrapposizione e guerra fra comitati cittadini ambientalisti e istituzioni non abbia giovato alla collettività:

"Pescara ha già perso 60 milioni di euro di finanziamento per la prosecuzione della rete verso Francavilla e verso Sambuceto, proprio per non essere riuscita a completare, e per le contestazioni sulla linea 1 strada-parco. Hanno invece avuto i finanziamenti per linee Tcsp e stanno ampliando le loro reti: Rimini, Brescia, Bergamo, Padova, Messina, Cagliari e altre città di media dimensione comparabili con Nuova Pescara. La contrapposizione, inoltre, è inesistente. Si possono, si debbono, cercare soluzioni progettuali per conciliare le diverse legittime istanze. Esistono le soluzioni tecniche e sono ragionevoli. Bisogna avere il coraggio del confronto e la trasparenza delle alternative. Ai decisori eletti spetta la mediazione e la scelta. Ai cittadini la decisione se confermarli o mandarli via.

La sentenza è solo l’inizio di un nuovo capitolo della costruzione della città nuova, con tanti impegni da assolvere. Intanto i problemi posti non riguardano solo la mobilità, ma anche la riqualificazione urbana dell’intorno esistente, la valorizzazione ambientale e del verde, la connessione e riqualificazione degli spazi pubblici del nuovo boulevard urbano. Il notevole investimento pubblico sull’asse Tcsp deve diventare un motore ed occasione di riqualificazione urbana del tessuto adiacente che si trasforma, con la partecipazione anche dei privati. L’intervento non deve riguardare solo il sedime dell’ex ferrovia, ma coinvolgere le proprietà private adiacenti, con un sistema di incentivi e vincoli per togliere recinti, garage e magazzini che fronteggiavano la ferrovia, e trasformarli in marciapiedi, alberate, arredi, negozi e attività di servizio a piano terra. Un piano particolareggiato con incentivi e vincoli individuerà i percorsi pedonali di adduzione, parcheggi di interscambio, tipologie e materiali di marciapiedi, verde e arredi finalizzati a realizzare il nuovo boulevard  alberato sull’asse Tcsp."

Sulla Nuova Pescara, Di Giampietro ricorda il referendum del 2014 e un processo che è diventato ormai irreversibile:

"Al di là delle contrapposizioni degli attuali eletti, e delle insoddisfacenti ipotesi di statuto, che potranno essere modificate in itinere, post nativitatem,  la città nuova si costruirà proprio nella realizzazione di nuovi progetti ed in un processo di pianificazione fatto di analisi dell’esistente e di progetti di integrazione. Occorre che questi processi partano da subito, proprio per formare l’identità e la necessità della nuova città , per dare risposte e per conciliare le diverse istanze dei cittadini e dei comuni. Occorre garantire un processo di piano pubblico, trasparente e partecipato . I fondi per il finanziamento di questi piani e progetti, e per il sostegno del processo di partecipazione già ci sono. È il fondo per la costruzione della nuova città ottenuto dal senatore D’Alfonso nel 2022. 105 milioni di euro in 10 anni. Se ne utilizzi una parte, per rivedere il progetto, definire il piano particolareggiato, sostenere la partecipazione di cittadini e stakeholder, estendere al settore urbano la progettazione di percorsi di adduzione, verde, arredi, integrazione degli spazi urbani e normative per guidare le trasformazioni degli spazi adiacenti. È la prima grande opportunità per la città per rispondere alle domande dei cittadini costruendo un pezzo della città nuova. Questi gli impegni assegnati dalla sentenza del codice della strada".

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