Reggio Emilia "cancella" il Vate dalla toponomastica e arriva la proposta: realizzare una nuova statua a lui dedicata in pieno centro
Ad avanzarla l'associazione "Non vogliamo encomi" che chiede di affidare l'opera, già oggetto di un provvedimento della maggioranza, all'artista di fama internazionale Oliviero Rainaldi originario di Caramanico Terme
Non è passata inosservata all'associazione “Non vogliamo encomi” la scelta del Comune di Reggio Emilia di togliere il nome di Gabriele d'Annunzio da una delle vie cittadine “per sostituirla con il nome di un poeta sloveno che ha resistito all’annessione da parte dell’Italia vittoriosa della prima guerra mondiale, di alcune aree slovene e croate facenti parte del dissolto impero asburgico”.
Se a meravigliare, sottolinea con una nota è il fatto che la decisione sia stata presa da chi amministra la città in cui nel 1797 è nata la bandiera italiana durante la Repubblica Cispadana e che quella intitolazione sia avvenuta il 25 aprile, festa della Liberazione, motivandola con la “asserita promozione di 'una coscienza antifascista, antirazzista e femminista'”, è all'amministrazione di Pescara che rivolge un appello perché oltre alle critiche già sollevate per voce del presidente di commissione Armando Foschi, risponda con i fatti a chi sembra ignorare che fu il Vate “più di cento anni fa a promulgare la 'Carta del Carnaro': una Costituzione innovativa, d’avanguardia, con l’enunciazione di principi di uguaglianza assolutamente attuale”.
La richiesta è quindi quella di realizzare una nuova statua di Gabriele d'Annunzio così come tra l'altro previsto da un provvedimento già approvato dal consiglio comunale su iniziativa della Lega che prevede oltre ad una nuova opera dedicata al Vate anche una statua che omaggi Ennio Flaiano, e che a realizzarla sia un artista pescarese di fama internazionale e cioè Oliverio Rainaldi (l'artista è nato a Caramanico Terme nel 1956). Artista dal lungo curriculum che tra l'altro nel 2010 ha ricevuto in Campidoglio il premio Personalità europea, nel 2015 il Brand Personality Award dall’Asia Pacific brand foundation e nel 2017, in Senato, il Franco Cuomo International Award e che ha realizzato anche la scultura dedicata a Giovanni Paolo II in pizza dei Cinquecento a Roma (del 2011). Attualmente proprio nella Capitale c'è una sua mostra ospitata all'interno del Pantheon.
L'opera, suggerisce l'associazione, andrebbe collocata tra la vecchia stazione e la nuova stazione per lanciare un segnale chiaro a chi arriva nella nostra città: ribadire il valore “rivoluzionario” di d'Annunzio rispondendo anche, in un certo senso, all'amministrazione di Reggio Emilia che il suo nome lo ha tolto dalla toponomastica.