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Covid, settimana senza cambi di colore per le regioni: l'Abruzzo resta in arancione

Intanto si fa sempre più probabile l'ipotesi della cancellazione del sistema dei colori nelle prossime settimane, mantenendo solo le eventuali zone rosse

Non ci saranno cambi di colore per le regioni italiane sul rischio Covid. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato quanto emerso dai dati riguardanti l'andamento della pandemia esaminati nella giornata odierna 28 gennaio dalla cabina di regia del Ministero e dell'Iss. Il venerdì, infatti, è la giornata in cui il ministro firma le ordinanze per le eventuali modifiche di colori in base ai numeri dei giorni precedenti ma come già notato dalle cifre registrate nell'ultima settimana, il nostro Paese si trova sostanzialmente in una situazione di stabilità, un "plateau" che anticipa l'inizio della discesa dei contagi e delle conseguenti ospedalizzazioni dovute all'infezione da Coronavirus.

Nelle scorse settimane, a partire dall'inizio di dicembre la situazione era peggiorata su tutto il territorio nazionale seppur con differenze anche relativamente importanti fra le varie regioni. Nella settimana dal 31 gennaio, dunque, si confermano 12 regioni in zona gialla, 5 in arancione e 3 in bianca come indica Adnkronos.  Nel dettaglio: Valle d'Aosta, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Sicilia sono in zona arancione; Lombardia, province autonome di Trento e Bolzano, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Lazio, Puglia, Campania, Sardegna e Calabria in giallo; infine in zona bianca Umbria, Molise e Basilicata.

Il sistema dei colori, però, sembra destinato ad essere quasi completamente cancellato o comunque a subire importanti modifiche nelle prossime settimane: dopo il pressing da parte dei presidenti delle Regioni al Governo, con la richiesta di modificare l'assegnazione delle zone di rischio con relative restrizioni, sembra che l'esecutivo sia disponibile ad una revisione del sistema arrivando a cancellare tutte le colorazioni tranne per le zone rosse: in sostanza le restrizioni scatterebbero solo nei territori con numeri compatibili con la zona di massimo rischio Covid, valutando anche l'ipotesi di applicarle quasi esclusivamente alle persone che non sono vaccinate.

Lo stesso sottosegretario alla Salute, Andrea Costa ha spiegato che il sistema attuale va superato, e che c'è anche bisogno di semplicare le norme per la scuola, come richiesto dalle Regioni, dagli istituti scolastici e dalle famiglie.

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