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Covid: in Abruzzo la variante inglese all'82,5%, quella brasiliana al 5%

È quanto emerge dai dati comunicati dall'Iss e dal ministero della Salute in merito alla diffusione delle varianti sul territorio nazionale

Al 18 marzo, in Abruzzo la variante inglese del Coronavirus era all'82,5%, mentre quella brasiliana al 5%. Lo ha reso noto l'istituto superiore di sanità assieme al ministero della salute, che hanno elaborato i dati dei laboratori regionali con la fondazione Kessler, per tracciare un quadro della diffusione delle varianti nel nostro Paese.

La variante inglese, che nei primi giorni di febbraio si era diffusa in Abruzzo in modo esponenziale soprattutto nell'area metropolitana pescarese dove scattarono le zone rosse regionali, ora paradossalmente è presente in percentuale minore rispetto alla media nazionale, che è dell'86,7%.

La variante brasiliana, invece, ha una prevalenza del 5% contro il 4% della media nazionale. In Abruzzo il sequenziamento dei contagi avviene nel laboratorio di genetica molecolare test Covid 19 dell'università D'Annunzio di Chieti e all'istituto zooprofilattico sperimentale. Il primo caso di variante inglese nella nostra regione risale all'inizio del mese di dicembre del 2020.

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