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Coronavirus, Gimbe: la provincia ancora tra le peggiori per incidenza dei contagi, salgono i ricoveri in terapia intensiva

Peggiora il quadro pandemico a livello nazionale e le province abruzzesi sono tutte tra quelle con oltre 500 casi per 100mila abitanti. A livello generale i numeri sono tutti in crescita, anche in riferimento ai casi più gravi

Pescara anche nella settimana 5-11 ottobre Pescara con 615 casi di coronavirus è tra le 56 province in cui l'incidenza supera i 500 per 100mila abitanti.

Tra le abruzzesi, tutte tra le 56 peggiori, è quella con il dato più alto: seguono Chieti (604), L'Aquila (590) e Teramo (529). E' quanto emerge dall'ultima rilevazione della fondazione Gimbe che ancora una volta regista un aumento di casi pari al 20,3 per cento rispetto alla settimana scorsa in Italia: si è passati da 243mila 353 casi agli attuali 293mila 902. Crescita importante anche per i decessi passati da 281 a 393 (più 39,9 per cento, sebbene 9 di questi siano riferiti a periodi precedenti). Ad aumentare anche gli attualmente positivi passati da 491mila 811 a 520mila 919. Stessa cosa per le persone in isolamento domiciliare aumentate del 5,7 per cento e passata da 486mila 842 a 514mila 436.

“Per la quarta settimana consecutiva - dichiara il presidente della fondazione Gimbe Nino Cartabellotta - sale la curva dei nuovi casi settimanali, seppur in maniera meno ripida (più 20,3 per cento): da quasi 245mila della settimana scorsa arrivano a sfiorare quota 294mila, con una media mobile a 7 giorni di quasi 42mila casi al giorno”. A livello generale l'Abruzzo è comunque la regione con la crescita complessiva minore (più 4,2 per cento). La peggiore è la Valle d'Aosta con il più 60,5 per cento. Unica regione dove i casi scendono è la Basilicata (meno 11,5 per cento). Sei le province dove si regista un calo di contagi: si va dal meno 14,6 per cento di Potenza al meno 0,4 per cento di Siracusa.

Quindi i ricoveri aumentati del 30 per cento in area medica con un incremento di 1.445 unità (si è passati dai 4mila 814 della settimana scorsa ai 4mila 814 attuali). A crescere sono anche le terapie intensive: un più 44,5 per cento che porta i ricoveri a 224 rispetto ai 155 precedenti. “Sul fronte degli ospedali - afferma il direttore operativo della fondazione Gimbe Marco Mosti - si conferma l'inversione di tendenza nelle terapie intensive registrata la scorsa settimana oltre a un ulteriore balzo dei ricoveri in area medica” per cui all'11 ottobre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti covid è del 9,8 per cento in area medica (dal 4 per cento del Molise al 44,8 per cento della Valle d'Aosta) e del 2,4 per cento in area critica (dallo zero per cento di Molise e Valle d'Aosta al 6,9 per cento del Friuli Venezia-Giulia). “In aumento gli ingressi giornalieri in terapia intensiva - precisa Mosti - con una media mobile a 7 giorni di 29 ingressi/die rispetto ai 21 della settimana precedente”.

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