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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, tre associazioni unite per l'assistenza domiciliare

"Diritti in movimento", "Diapsi" e "Unasam" scendono in campo per la lotta al nemico invisibile e scrivono al direttore della Asl di Pescara, al presidente della Regione, all'assessore regionale alla sanità e al sindaco di Pescara

In una lettera inviata al direttore della Asl di Pescara, al presidente della Regione, all'assessore regionale alla sanità e al sindaco di Pescara, "Diritti in Movimento", "Diapsi" e "Unasam" si uniscono per la lotta al coronavirus con l'assistenza domiciliare. Il dg della Asl 2 Thomas Schael, infatti, ha messo a punto con Francesco Cipollone, Direttore del Dipartimento di Medicina, un progetto, coordinato dallo stesso Cipollone, di pronta assistenza domiciliare dei pazienti affetti da sintomi anche lievi da Coronavirus.

Al fine di un pronto intervento, ciascun assistito sarà dotato di un saturimetro, dispositivo che misura il livello di ossigenazione del sangue per individuare tempestivamente l'eventuale desaturazione. In caso di segni di sofferenza respiratoria, su segnalazione del medico di medicina generale, per valutare le condizioni del paziente, arriva a domicilio una squadra formata da un medico e da un infermiere.

L’innovativo progetto di pronto intervento prevede l’avvio immediato a domicilio del trattamento farmacologico finora praticato solo in ospedale, dato dalla combinazione tra idrossiclorochina, terapia antiretrovirale e azitromicina. A tal proposito, Manlio Madrigale, coordinatore di "Diritti in Movimento" Chieti e "Diapsi" Abruzzo, Paolo Cendon, fondatore dell'associazione nazionale "Diritti in Movimento", Matilde Gianmarco, responsabile di "Diritti in Movimento" Abruzzo, Gisella Trincas, presidente di "Unasam" Nazionale, Graziella Gozzelino, presidente nazionale "Diapsi" ed Eugenio Spadano, presidente del Comitato Italiano Città Unite "Giorgio La Pira" Abruzzo, esprimendo "sostegno alla lungimirante e concreta proposta “targata” Schael-Cipollone che rende Chieti una eccellenza per la lotta al Coronavirus", chiedono di "avviare assistenza domiciliare presso le abitazioni di persone fragili, anziani, diversamente abili, famiglie con disagi sociali, mobilitando le strutture previste dall'ordinamento giuridico".

I firmatari ritengono che in questo momento di disorientamento epocale "tutti gli operatori di aiuto dovranno porre in essere tutte le loro abilità e competenze nel settore della comunicazione interpersonale con una particolare attenzione all'ascolto attivo ed al dialogo con le persone fragili per evitare di perderli come potrebbe accadere. La forza e l'abnegazione dimostrata da tutti i componenti il mondo sanitario, della protezione civile, del volontariato, della Caritas Nazionale, costituiscono le fondamenta che ci condurranno lungo il percorso del ritrovarci tutti insieme".  

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