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Coronavirus, l'epidemiologo Valenti: "In Abruzzo crescita controllata dei contagi, la chiusura servirebbe fino alla fine del mese"

Il professor Valenti dell'Università dell'Aquila è intervenuto durante la rubrica "Emergenza Coronavirus" dell'ufficio stampa della Regione Abruzzo

Il docente di metodologia epidemiologica dell'università dell'Aquila, professor Valenti, è intervenuto durante la rubrica "Emergenza Coronavirus" lanciata sulla pagina Facebook dall'ufficio stampa della Regione Abruzzo per fare una valutazione dei dati riguardanti l'andamento del contagio e dell'emergenza sanitaria nella nostra Regione alla data di oggi, 2 aprile.

Valenti ha evidenziato come le differenze, anche marcate, che si registrano sul territorio fra le varie province abbiano anche delle cause e motivazioni precise. Se infatti nel territorio di Pescara si registra un numero relativamente alto di casi pari quasi al 50% del totale, in altre province come nel caso dell'Aquila il contagio, stando ai dati raccolti fino ad oggi, ha avuto un impatto contenuto anche in virtù della densità di popolazione sul territorio.

CORONAVIRUS IN ABRUZZO, I DATI DEL 2 APRILE

Nel capoluogo regionale, infatti, la densità è meno della metà rispetto a quella di Pescara, un fattore determinante per la diffusione di un virus. Anche i focolai che hanno interessato alcuni comuni ed aree del Teramano e del Pescarese, dove poi sono scattate le zone rosse speciali, è stato ovviamente importante ai fini dell'aumento dei casi nelle rispettive province.

Sull'andamento della curva dei contagi, il docente ha evidenziato come, in base ai dati degli ultimi giorni, si possa notare un certo appiattimento e controllo della curva, senza registrare l'aumento esponenziale dei casi che tutti temevano e che purtroppo si è verificato soprattutto in alcune regioni del nord.

Infine Valenti alla domanda sui tempi per poter iniziare a valutare una riduzione delle misure di isolamento attualmente in vigore, ha sottolineato che almeno fino a metà aprile, come previsto d'altronde dalla proroga del decreto del governo, è obbligatorio mantenere l'isolamento sociale massimo. Solo a fine aprile si dovrebbero iniziare a tirare le somme e valutare se, e soprattutto come, iniziare a pensare alle riaperture ed all'allentamento delle restrizioni.

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