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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Nuovo affondo del coordinamento "Salviamo gli alberi" contro il Comune: "Gli amministratori odiano il verde"

Le associazioni ambientaliste che compongono il coordinamento chiedono un incontro urgente con l'amministrazione comunale e criticano le ultime scelte messe in campo in città per l'abbattimento di diversi alberi

Nuovo attacco del coordinamento "Salviamo gli alberi" all'amministrazione comunale in merito alle scelte fatte sulla questione della gestione del verde in città, con l'abbattimento di diversi alberi e relative radici, giustificato con un presunto "dissesto arboreo" come scritto nei documenti tecnici dell'ente:

"E così il piatto della bilancia forestale della nostra città pende sempre più verso la desertificazione urbana, mentre dall’altro lato si registra la messa a dimora nella  “ricorrenza celebrativa” della Festa degli alberi, di poche pianticelle che si contano sulle dita delle mani, spesso destinate a morte prematura.  La “mattanza verde”, che si sta attuando, viene chiamata “messa in sicurezza”; essa riguarda soprattutto un’area protetta, la Riserva Naturale Regionale “Pineta Dannunziana”, istituita da una legge regionale del 2000, oltre venti anni fa, e che piano piano si sta spegnendo, lasciata senza adeguata gestione da tutte le Amministrazioni che si sono succedute da quell’epoca a oggi, prima sotto l’abbraccio del fuoco,  e poi, di quello della motosega.  Decine e decine di pini sono stati buttati giù in questi giorni, per un complesso di centinaia di alberi, recisi in pochi anni, a indebolire ulteriormente l’intero comparto forestale, che ormai sta giungendo ad un definitivo crollo di tenuta, assolutamente ignorato, se non voluto. "

Per il coordinamento, a testimonianza dell'atteggiamento del Comune verso il verde vi è il percorso istituzionale lungo e intricato per lo stato di attuazione del Pan, Piano di assetto naturalistico, applicato solo per realizzare la strada pendolo, vicino alla strada pre esistente e all'interno dell'area protetta:

"In questi giorni, a seguito di una giornata ventosa, sono stati abbattuti e soprattutto rimossi decine e decine di alberi, tutti assolutamente all’interno del perimetro dell’area protetta, con la giustificazione della “sicurezza” e dell’incolumità pubblica. Questo è avvenuto tra via Silone e via Antonelli, zona di traffico automobilistico (che oggi è minimo e di cui si prevede la dismissione), ma anche decisamente al di là del recinto di via Silone, nella zona da oltre un anno interdetta al pubblico, dove il cimitero arboreo è ormai evidente.  Ma quello che sorprende particolarmente, e che nulla ha a che fare con la sicurezza, è la rimozione di tronchi e rami che rappresenta una vera e propria sottrazione della biomassa dal ciclo naturale di decomposizione del materiale organico all’interno della pineta, soprattutto ai fini del processo di ricostituzione pedologica del suolo.  Tonnellate di carbonio (Co2) sottratto all’atmosfera durante decine e decine di anni dall’attività di fotosintesi clorofilliana, spariti in due giorni di intensa “cura preventiva” del presunto pericolo, fatta a suon di motoseghe, bracci meccanici e camion. Dove viene conferita la biomassa raccolta? Che fine fa? Viene forse bruciata a fini energetici, immettendo così in atmosfera quella Co2 di cui, nelle ormai ventennali conferenze sul clima (l’ultima, quella egiziana), si continua a denunciare la pericolosa conseguenza dovuta alla inarrestabile crescita e concentrazione? "

Il Pan, proseguono le associazioni, non è mai nato in ottomila giorni ed è morto in poco meno do 500, un controsenso che fa di Pescara una incerta metropoli che considera il patrimonio arboreo un meso da rimuovere:

"È urgentissimo a questo punto convocare un tavolo aperto sulla questione del verde urbano, soprattutto per consentire alle sssociazioni ambientaliste di esporre le proprie obiezioni ed avanzare le proprie proposte. Il patrimonio arboreo è un bene di tutti e non può essere liquidato con la fredda indifferenza di una pratica burocratica. "

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