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La rabbia dei commercianti pescaresi scesi in piazza per protestare: "Zona rossa un regalo di Natale ai colossi dell'e-commerce"

I commercianti sono scesi in piazza Unione per chiedere di poter riaprire subito i negozi in Abruzzo

Sono scesi in piazza Unione per protestare contro la chiusura dei negozi che, con l'Abruzzo ancora in zona rossa, proseguirà per diversi giorni rischiando di far saltare anche lo shopping del lungo ponte dell'Immacolata. I commercianti e gli esercenti di Confcommercio lanciano un grido d'allarme, con la rabbia che ormai ha raggiunto livelli di guardia per la situazione che va avanti ormai da oltre un mese, con la categoria che è una delle poche fortemente penalizzate dai decreti sulle restrizioni.

A parlare è il presidente di Confcommercio Pescara Padovano, che evidenzia come la nostra regione abbia ormai dati sul contagio da zona arancione, ma il passaggio di fascia tarda ad arrivare facendo così un regalo ai colossi dell'e-commerce sul web dove inevitabilmente si riversano gli acquisti dei cittadini:

Come detto siamo in piazza pacificamente perché vogliamo solo tornare a fare il nostro lavoro. Non vogliamo fare politica ma è chiaro che di fronte a questa situazione la politica deve assumersi le sue responsabilità per salvare il salvabile.

Lanciamo un appello forte a tutta la politica regionale, dai parlamentari ai consiglieri regionali  affinchè tutti, di Governo o di opposizione, facciano squadra per fare uscire l’Abruzzo dalla zona rossa almeno da domenica come altre regioni come la Toscana.

Ognuno può fare la propria parte per fare pressione al riguardo e salvare in parte il Natale delle piccole attività commerciali per le quali i prossimi giorni sono fondamentali per evitare un autentico disastro economico.

Esiste la possibilità, concessa dall’art. 24 del Decreto Ristori, affinchè il Ministro Speranza possa derogare dalle tempistiche previste e anticipare la fuoriuscita dell’Abruzzo dalla zona rossa visti i dati confortanti degli indicatori sanitari.

Ai consumatori, i commercianti chiedono di attendere la riapertura delle attività commerciali del territorio per fare gli acquisti di Natale: in questo modo posso contribuire a mantenere i soldi nel territorio evitando quindi gli acquisti online.

Abbiamo lanciato una campagna di manifesti, messaggi social e vetrofanie con lo slogan “Io compro sotto casa perché mi sento a casa” proprio per far capire che la città con i suoi negozi e le sue vetrine è anche la casa di tutti i cittadini dove essi vivono, dove conoscono, dove lavorano loro e i propri figli e per questo il circuito locale va aiutato senza indugi in questa fase economica così difficile.

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