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Comitato Strada parco bene comune: "Sul filobus il ministero elude le criticità, avanti con la battaglia"

Il presidente Ivano Angiolelli e l'attivista Antonella De Cecco replicano al sindaco: "Testo sibillino, le barriere architettoniche non saranno abbattute visto che neanche un euro dei fondi è stato stanziato per farlo"

“La lettera del ministero non ha tolto e aggiunto nulla alla questione Strada parco”, anzi quella arrivata è “una lettera sibillina che elude le criticità che da anni sottoponiamo al dottor Mautone che afferma che tutte le criticità sono ben note e sono state affrontate nel nulla osta di marzo 2021”. Questa, in sintesi, la posizione del comitato nato per salvaguardare il percorso pedonale e opporsi alla realizzazione della filovia dopo che oggi il sindaco Carlo Masci ha pubblicato la lettera ricevuta dal direttore generale del ministero delle infrastrutture e la mobilità sostenibile Angelo Mutone rivendicando il lavoro portato avanti e annunciando che l'opera sarà completata in nome della sostenibilità.

Ma è proprio su quel nulla osta che si gioca la partita che vede contrapposti i comitati e l'amministrazione, sottolineano il presidente del comitato Strada parco bene comune Ivano Angiolelli e l'attivista Antonella De Cecco. Lì dove il ministero rassicura, ad esempio, che le barriere architettoniche saranno rimosse, certezze in realtà, ribadiscono, non ce ne sono così come, proseguono, non ce ne sono sul tema sicurezza e tutela del verde a garanzia della pedonabilità del tracciato. “Nel nulla osta ministeriale – spiega Angiolelli - ci sono prescrizioni talmente stringenti che lasciano intendere che sono insuperabili, tanto è vero che l'ordinanza del Tar ha giudicato quella relazione con quattro aggettivi che la squalificano completamente: ha detto che è dubitativa, ipotetica, condizionata e perplessa a riprova del fatto che non esiste alcuna certezza che quelle prescrizioni saranno eliminate. Ad esempio le barriere architettoniche che dicono saranno rimosse, non lo saranno affatto perché l'appalto prevede 1 milione e 600 mila euro di opere civili, ma se si va a vedere la spesa complessiva non c'è un centesimo dedicato a questo quindi comitato non ha capito con quali saranno eliminate”.

Su quel nulla osta impugnato dal Tar con al sentenza poi ribaltata dal consiglio di Stato, aggiunge De Cecco, “l'amministrazione ha sostenuto di fronte a quest'ultimo due cose errate. Hanno detto che il mezzo scelto per passare lungo la filovia ha una predisposizione a guida ottica, il cosiddetto sistema Siemens che permetterebbe con una videocamera che segue le strisce fatte con la vernice speciale di seguirla garantendo la sicurezza. Questa è una predisposizione fasulla perché il sistema a causa di malfunzionamenti registrati nella sperimentazione, è stato bocciato nel 2011 dalla commissione ministeriale di Sicurezza nel caso del Civis di Bologna”. Concetto che viene ribadito da Angiolelli che ricorda di aver già denunciato che i mezzi che sono stati acquistati siano in realtà “a guida manuale libera” e dunque pericolosi per l'incolumità dei pedoni. Proseguono intanto i lavori sulla strada parco e su questi il Tar discuterà il ricorso avanzato dai comitati il 22 ottobre 2022.

Angiolelli e De Cecco questa mattina erano in piazza Unione insieme al comitato Salviamo viale Marconi e le altre associazioni degli esercenti che protestano contro la nuova viabilità e i nuovi parcheggi a pagamento. Anche loro saranno al sit-in annunciato dalla presidente dell'associazione Salviamo viale Marconi Fabiana Tenerelli che si terrà in Comune il 20 aprile proprio perché il filobus, secondo il progetto, dovrebbe attraversare il viale. Con loro anche un altro attivista: l'ingengere Raffaele Ambrosini.

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