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Il comitato Strada parco: "Le contraddizioni del Partito Democratico sulla filovia"

Il portavoce del comitato, Ivano Angiolelli, ripercorre la posizione del Pd di Pescara riguardo ai lavori per la filovia

«Il 2 giugno 2018, nel confermare l’utilità marginale della scelta dei parcheggi estivi sulla strada parco, il gruppo consiliare del Pd - nella medesima nota - rilanciava "il nuovo mezzo pubblico veloce di massa ed ecologico, che presto correrà lungo l'asse nord-sud, fino ad aumentare le corse dei bus e lavorare per l'istituzione di una ciclostazione che consenta uno scambio fra l'auto e la bici». Un assunto confuso e sconclusionato, concepito a scapito dell’unica ciclovia degna di nota della città di Pescara"».
A ricordarlo, con una nota, è Ivano Angiolelli, portavoce del comitato Strada parco bene comune.

Poi Angiolelli aggiunge: «Dopodiché, del filobus lumaca si sono perse le tracce e i consiglieri di maggioranza sono divenuti giocoforza una sparuta minoranza alle elezioni di maggio 2019. Che hanno registrato l’elezione al primo turno del sindaco Carlo Masci, a sua volta oltremodo determinato ad affermare il filobus sbagliato sulla strada parco, nella peggiore continuità possibile dell’azione amministrativa sconsiderata. Senza avere in mente alcuna visione della Pescara futura, vessata da un sistema di trasporto di tipo ferroviario imposto sui principali viali della città, che sconteranno i disagi indicibili conseguenti sul piano urbanistico, economico e sociale. Un sistema di trasporto che non sarà in grado di catturare una sola auto dalla strada, gravato da costi di gestione assai elevati (9 euro/Km), insostenibili per i bilanci malmessi dei Comuni interessati. Nondimeno, sostenitori indefessi del passaggio del filobus su viale Marconi, nel corteo di sabato scorso i consiglieri superstiti del partito democratico hanno sfilato, con non poca faccia tosta, al fianco dei commercianti vittime predestinate del progetto che lo stesso Pd ha preordinato su quel percorso con la doppia corsia riservata a filò l’antitraffico. Che segnerà la fine del commercio di prossimità, a vantaggio esclusivo dei centri commerciali e delle vendite online, sostenute a spada tratta in ogni occasione dal primo cittadino di Pescara».

Questa la conclusione di Angiolelli: «Del sistema di trasporto rapido di massa - metropolitana di superficie - che si vuole a forza instradare sui viali cittadini, sono oramai note le macroscopiche contraddizioni. Quella che rimane colpevolmente oscura è la finalità ultima di un'opera che condizionerà il futuro urbanistico ed economico della "Nuova Pescara" per i prossimi cinquant'anni. Oscurità che, evidentemente, alberga nelle menti di amministratori maldisposti a condividere una visione che non posseggono. Sarebbe auspicabile che, su un tema di questa rilevanza, i soggetti istituzionali preposti, per ruolo e competenze, esprimessero le loro valutazioni. Un contributo doveroso, che assuma funzione di supporto e supplenza per una classe politica evidentemente refrattaria a sottrarsi a quella che valuta come l'unica missione possibile: il dragaggio di denaro pubblico. Affossata la vocazione turistica della città, con le scelte recenti annunciate sulla rinuncia alle principali strutture alberghiere di qualità, succubi dello strapotere ineludibile del commercio on line, quale dovrà essere la funzione sociale ed economica immaginata per l’affermazione della “Nuova Pescara”, che stenta a decollare nonostante l’attivismo utile del senatore Luciano D'Alfonso?».

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