Nuova denuncia della Cgil Abruzzo Molise: "Biblioteche regionali ancora chiuse, i fondi però ci sono"
Il sindacato ricorda che il 16 luglio scorso aveva denunciato la chiusura ad oltranza delle biblioteche abruzzesi per il Covid, e ad oggi non si è ancora proceduto alla riapertura
Ancora chiuse le biblioteche regionali e pubbliche d'Abruzzo, nonostante lo stanziamento di fondi per la messa in sicurezza e sanificazione. La denuncia arriva dalla Cgil Abruzzo Molise che torna nuovamente sull'argomento, dopo che lo scorso 16 luglio aveva già segnalato il problema. Il 3 agosto il consiglio regionale ha stanziato le risorse necessarie e si doveva approvare il piano per la riapertura in tempi brevi ma ad oggi non vi sono ancora novità:
"Infatti le biblioteche sono ancora chiuse, non sappiamo se il gruppo tecnico scientifico regionale abbia autorizzato il suddetto piano per la riapertura e sembrerebbe che nel mentre neppure le operazioni di sanificazione ordinaria siano state effettuate nelle biblioteche ma neanche negli uffici regionali che restano aperti in piena violazione dei Protocolli e delle disposizioni dello stesso ente regionale.
La mancata riapertura delle biblioteche proprio nei mesi di maggiori presenze turistiche, considerato come le biblioteche e le pinacoteche vadano ad implementare l’offerta turistica della Regione, ha già avuto una pesante ricaduta nei nostri territori ed ora, con la riapertura delle scuole e delle università, si privano ancora le nostre comunità di servizi essenziali alla vita di una società democratica e libera: prestito di libri, informazioni bibliografiche a studenti e studiosi, servizi di prestito digitale."
La chiusura, evidenzia la Cgil, si ripercuote anche su tutto il mondo che ruota attorno alle biblioteche, come eventi culturali, mostre e attività per ragazzi e bambini e dunque è necessario riaprirle in tempi rapidi:
"L’amministrazione regionale continua a dimostrare una profonda inadeguatezza su temi essenziali come la sicurezza dei propri dipendenti e la vita culturale delle comunità locali e solo questo basta per chiedere di intervenire in maniera puntuale per risolvere e superare questa incresciosa empasse."