rotate-mobile
Attualità

Nove infermieri contro il primario, scoppia il caso nel reparto di Psichiatria dell'ospedale di Pescara

Tutto comincia con la riconversione del reparto in Covid-19 e con la comunicazione inviata dalla direzione alla caposala con la quale si invitava il personale sanitario a verificare la possibilità di trasferire i pazienti ricoverati in una struttura differente dal nosocomio pescarese

È una bagarre iniziata il mese scorso quella che vede come protagonisti nove infermieri del reparto di Psichiatria dell’ospedale “Santo Spirito” e il direttore del dipartimento di Salute Mentale Sabatino Trotta.
Tutto comincia con la riconversione del reparto in Covid-19 e con la comunicazione inviata dalla direzione alla caposala con la quale si invitava il personale sanitario a verificare la possibilità di trasferire i pazienti ricoverati in una struttura differente dal nosocomio pescarese.

Questo accadeva lo scorso 26 marzo. Il giorno dopo il personale sanitario ha decretato, con apposito verbale, l’impossibilità del trasferimento dei malati nella struttura prescelta, ovvero Villa Serena, e l’eventualità di utilizzare alcuni spazi all’interno dell’ospedale stesso senza ricorrere alla struttura esterna. Da quel momento in poi si sono succedute una serie di comunicazioni, richieste di chiarimenti e presunte minacce sfociate con una denuncia firmata dagli stessi infermieri nei confronti del direttore che dicono li avrebbe minacciati in seguito al loro diniego.

A tutta questa questa situazione, già di per sé molto complicata, si è aggiunta la mancanza dei dispositivi di protezione anti Covid per il personale del reparto, attraverso la revoca della distribuzione degli stessi che era affidata fino a quel momento alla caposala.

Due giorni dopo gli infermieri, preoccupati dalla scarsità dei dispositivi, chiedono un incontro con il capo dipartimento che avrebbe inveito contro di loro, anche, a loro dire, con minacce di morte. Qualche giorno dopo il reparto subisce la visita dei carabinieri del Nas i quali acquisiscono una serie di documenti. Inoltre gli infermieri firmatari del rifiuto al trasferimento dei pazienti a Villa Serena ricevono una convocazione a presentarsi in Commissione disciplinare. È in quel momento che il suddetto personale sanitario, dopo diverse richieste di chiarimenti sulle decisioni messe in pratica dalla direzione e nessuna risposta, decide di sporgere denuncia nei confronti di Trotta per le presunte minacce ricevute. Ora si attendono gli sviluppi di una vicenda che rischia di diventare un vero e proprio caso giudiziario.

E intanto sulla vicenda interviene il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli che sostiene: «Che il caso di psichiatria seminasse più di una perplessità e dubbi era cosa nota sin dagli inizi di aprile, quando è nato il problema dei contagi, quando si è ventilato il trasferimento a Villa Serena e quando l’assessore Verì in conferenza ha comunicato i casi positivi riscontrati nel reparto e da qui l’intenzione di farne un reparto Covid, ma senza chiarire su quali basi o riscontri sanitari si fondasse tale decisione. Eppure le occasioni non sono mancate, perché da allora aspetto risposte che non sono arrivate, al contrario del prevedibile caos del reparto, che è invece esploso con tutta la forza temuta».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nove infermieri contro il primario, scoppia il caso nel reparto di Psichiatria dell'ospedale di Pescara

IlPescara è in caricamento