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I residenti di San Silvestro spiaggia lanciano una petizione per dire "no" alla casa di comunità della Asl nel parco "8 marzo"

La delibera è ferma e in consiglio comunale tornerà il 13 marzo, nonostante sull'area scelta dall'amministrazione per la cessione all'azienda sanitaria la stessa abbia deciso di aprire una riflessione, i cittadini iniziano la loro battaglia con una raccolta firme: sì al presidio, ma in un'altra area

Hanno raccolto 200 firme in poche ore, ma il numero sembra destinato decisamente a salire. Se al momento il progetto di realizzare la casa di comunità della Asl che sarebbe oltre al terzo distretto sanitario anche un presidio di prima cura per i codici bianchi e verdi destinati al pronto soccorso al fine di decongestionarlo, è stato bloccato in consiglio comunale a seguito delle critiche sollevate per l'intenzione di costruirlo nel parco attrezzato di via 8 marzo (San Silvestro spiaggia), i residenti hanno già lanciato una petizione mostrando chiaramente le loro intenzioni: difendere l'area verde.

Una petizione online contro “l'intenzione del Comune di cedere gratuitamente alla Asl di Pescara l'area del parco '8 marzo'” e per chiedere quindi “al sindaco di sospendere immediatamente l'iter di approvazione”.

Forti della vittoria in primo grado davanti al Tar dei residenti di via della Fornace Bizzarri che proprio ieri (giovedì 8 marzo ndr) si sono visti accogliere la richiesta di annullamento della delibera comunale con cui si intendeva procedere alla costruzione di un asilo nido all'interno del parco di quartiere, anche i cittadini della zona di San Silvestro spiaggia hanno deciso di farsi sentire sebbene, per ora, con una semplice raccolta firme dato che su quella delibera si stanno facendo “approfondimenti”, ha riferito l'assessore al patrimonio Maria Rita Carota. Anche in questo caso i tempi sono stringenti perché, così come per il progetto dell'amministrazione in via della Fornace Bizzarri, anche quello messo in campo dalla Asl che ha già approvato il progetto di fattibilità come spiegato dal presidente della commissione finanze Salvatore Di Pino, è oggetto di un finanziamento del piano nazionale di ripresa e resilienza (pnrr) e dunque ha un iter preciso e scadenze non violabili.

Le ragioni della petizione sono molto simili a quelle che hanno spinto i residenti di via della Fornace Bizzarri ad arrivare fino al Tar. Il parco “8 marzo”, si legge infatti nel testo della stessa, “è l'unico spazio verde di quartiere abitato da almeno 5mila persone con moltissimi bambini. i. L’area pubblica è stata curata a proprie spese dai cittadini del vicino complesso residenziale ed è sottoposta a cura, vigilanza e manutenzione dell’amministrazione comunale, alle cui finanze contribuiscono tutti i cittadini di Pescara: distruggerlo – si legge ancora - vuol dire anche vanificare le risorse investite dal Comune e, quindi, dai cittadini, oltre a privare un intero quartiere dell’unico spazio verde pubblico. Nutriamo forti perplessità anche sulla capacità della zona individuata di reggere il flusso del nuovo traffico veicolare”, aggiungono contestando la scelta della zona anche per la vicinanza allo svincolo dell'asse attrezzato.

“Il progetto presentato dalla Asl per realizzare una casa di comunità è di elevata importanza – sottolineano anche i residenti -, ed è per questo che riteniamo che vadano individuate aree alternative, partendo da quelle già edificate e non pienamente utilizzate, per realizzare un centro di servizi pubblici così importante”.

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