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Duro attacco dell'associazione Carrozzine Determinate sull'ecospiaggia: "Discrimina le persone disabili"

A parlare il presidente dell'associazione Claudio Ferrante che parla di una spiaggia in cui mancherebbero spazi idonei per prendere il sole, stalli e bagni a norma

L'associazione Carrozzine Determinate, con il presidente Claudio Ferrante, attacca il Comune di Pescara, Legambiente e la Fater in merito alla realizzazione dell'ecospiaggia presentata ieri 29 luglio a Pescara. Una spiaggia che, secondo Ferrante, non sarebbe assolutamente idonea ai disabili creando invece delle discriminazioni quando il primo obiettivo dichiarato era quello di favorire l'inclusione di tutti e l'accessibilità.

Non sarebbero infatti previste piazzole di sosta con palme e ombrelloni per i disabili che vogliono fruire di spiaggi e mare, che non rispetterebbe nemmeno la legge quadro sull’handicap e il decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236.

"Il vero paradosso è che il Comune non ha rispettato ciò che dallo stesso è stato deliberato in sede di approvazione del progetto definitivo si specificava chiaramente doversi ispirare ai principi della progettazione universale, con la necessità di erogare servizi di inclusione sociale rivolti alle persone non autosufficienti.

Invece non sono stati costruiti stalli per persone disabili prossimali alla struttura, i bagni non hanno i necessari maniglioni per il trasferimento della sedia. Sono presenti le docce, ma a cosa dovrebbero servire le docce
accessibili in spiaggia se l’accesso al mare per le persone con disabilità motoria è precluso? Assurdo ed inconcepibile poi avere il servizio gratuito del trasporto con un mezzo dotato di pedana per la salita della carrozzina da casa per recarsi in quella spiaggia per poi rimanere parcheggiati al sole in qualche angolo dell’ecospiaggia senza possibilità di poter vivere il mare "

Ferrante poi attacca il sindaco che si è detto soddisfatto per il progetto dell'ecospiaggia, quando a Pescara non esiste una sola spiaggia pubblica accessibile, e Legambiente che non si sarebbe accorta di questa grave discriminazione.

"Credo che più di qualcosa sia sfuggito anche alla Fater spa che ha cofinanziato questo progetto con 90.000 euro. Conoscendo la sensibilità e l’empatia di questa straordinaria azienda dimostrata nel tempo, non crediamo
che la stessa Fater possa ritenersi soddisfatta sapendo che questa è una spiaggia che divide, che non integra e che lascia a casa tutte le persone con disabilità motoria."

Il presidente dell'associazione lancia infine un appello a sindaco, vicesindaco, consiglio comuale, Fater e Legambiente per avviare una profonda riflessione convocando un tavolo tecnico per apportare le giuste modifiche ed offrire spazi anche ai disabili.

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